sabato 19 maggio 2018

"L'addio della Carnival a Cagliari, chiediamoci perché" (con delle considerazioni in coda)

una nave della carnival
"Gentile redazione,
è di poche settimane fa la notizia relativa all'abbandono dell'approdo cagliaritano da parte della crociera Carnival: la compagnia ha scelto, in alternativa, Messina.
Le navi della Carnival trasportano 4-5000 passeggeri solitamente del continente americano: solitamente si tratta di un pubblico molto allegro, pieno di energia e pronto ad approffittare di tutte le opportunità che la nostra città offre.
L'indotto intorno allo sbarco era notevole: servizi di trasporto, ristorazione, guide turistiche e commercio.
Tutto ciò non c'è più: non è dato sapere nemmeno quale sia, precisamente, la causa di questo addio che, vi assicuro, è molto doloroso.
È stato un evento molto pesante e molto, molto importante. Senza entrare nel merito delle cause (perché, francamente, non penso vengano mai alla luce) mi chiedo: ma è possibile che l'autorità portuale non abbia nemmeno divulgato qualche riga o non abbia comunicato, in qualunque modo, la dinamica dell'accaduto e i possibili rimedi che intende implementare?
È davvero possibile che non esista un'organizzazione, una persona, che sia responsabile dell'accaduto? Che città intendiamo diventare? Quale importanza diamo al turismo?
Grazie dell'attenzione".
Alberto Serci - Cagliari
http://www.unionesarda.it/articolo/caraunione/2018/05/18/la-lettera-del-giorno-l-addio-della-carnival-a-cagliari-chiediamo-127-730045.html

C'è chi sostiene che le navi da crociera sono un danno: scaricano un "mare" di rifiuti che sono da smaltire, ovviamente, e "pompano" un bel po' di acqua per le loro "grandi necessità" ...il tutto pagando un
tot per ormeggiare , e questo tot non viene coperto e ripagato da ciò che i turisti "lasciano" nella città. In poche parole, questo "ritorno economico" è illusorio e non è mai dimostrato con i famosi "dati alla mano". Per gettare ancora benzina sul fuoco, o incazzo, c'è da sapere, almeno io ho avuto la seguente notizia, diversi mesi addietro e ve la lascio così:  pare che ci sia in porto un servizio bus che porta i turisti,invece che in città , al centro commerciale che, se non erro, è "la corte del sole", a Sestu. Non ho niente contro Sestu, cittadina a pochi km da Cagliari, zona agricola,con appunto il Mercato all'ingrosso di frutta e verdura, ma il punto è se c'è logica in tutto questo. Oltretutto ,come sanno tutti quelli che vogliono sapere, lì ci sono un gran numero di negozi in franchising, non certo negozi "puri", ma di qualcuno che è rimasto stordito e paga un po' di soldi per la gestione del centro commerciale (vigilanza e balle varie, per capirci) e altrettanti per il franchising . So bene che il quartiere "Marina", a ridosso del porto turistico, non brilla certo per i negozi che io chiamo "puri", dato che ormai è pieno zeppo di negozi di pakistani e stranieri in genere: a mente ci saranno, a parte un centro diagnostico e alcuni ristoranti "nostrani", il resto sono negozi e anche ristoranti (?) in mano a extracomunitari. Se volete trovare i tappetari ,come si chiamavano una volta, li trovati nelle strade d'ingresso che da via Roma e il Largo Carlo Felice, portano al quartiere Marina, ma anche proprio sotto i portici di via Roma. Che cosa ti possono vendere questi venditori abusivi, a parte merce taroccata e chincaglieria della peggiore specie? E' da ripensare tutto il discorso: anzitutto se il "gioco vale la candela", se conviene che queste navi continuino a sbarcare, dato che di solito prendono qualche caffè e vanno in ristoranti (?) di fascia bassa, dove si sa che ti servono roba surgelata anche quando c'è su piazza quella fresca. Da pseudo ristoratore posso dire che è già tanto se vanno a comprare alla "Metro", almeno hanno qualcosa di tracciato e certificato: ma per il resto lasciamo perdere, dato che tanti ricordano i vari agriturismo dove ti servono cibo comprato nei discount. Lasciamo perdere.

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