venerdì 18 maggio 2018

Infangare e millantare

E' quello che diversi giornalisti stanno facendo. Per mesi e mesi, come molti, anch'io ho pensato leggendo e talvolta diffondendo alcuni articoli come quelli sui migranti, che questi giornalisti fossero schierati dalla "parte giusta". Mi ero illuso. Ho anche ingenuamente pensato che , leggendo i programmi della Lega, avrebbero convenuto che diversi punti li avevano sostenuti anche nei loro articoli: invece pare che ora neghino tutto, o meglio, si dissociano dalla Lega, e sopratutto da Salvini. Così a primo acchito, mi viene da pensare ciò che ho detto a voce alta il giorno dopo le elezioni, e cioè che questi giornalisti e mezzi busti, in area Mediaset, speravano che vincesse Silvio Berlusconi, che la Lega venisse superata e restasse indietro, così che Salvini venisse ridimensionato e messo da parte, e rientrassero i vari Maroni e Bossi alla guida. In questo modo sarebbe stato più semplice per FI, anche un eventuale ritorno al voto. Ma ciò che dà più fastidio e che per mesi e mesi sono stati messi in evidenza, in maniera forse sfacciata, cafona, populista, i
temi dell'immigrato che ti scavalca nell'assegnazione di case popolari, ha diritti che tu non vedi riconosciuti; poi il diritto all'autodifesa, al porto d'armi, a difendersi in casa e nelle attività commerciali; l'uso dei contanti, e qui anche FI aveva in mente di togliere il limite; le cartelle di Equitalia e le tasse, per non parlare delle vicende dei pescatori italiani e dei limiti imposti da Bruxelles, e dulcis in fundo i rapporti con la Russia e l'abolizione delle sanzioni. Si potrebbe proseguire, ricordando la storia delle moschee, dei canti e delle recite durante il Santo Natale, i diritti lgbt e matrimoni gay, l'eutanasia e chi più ne ha più ne metta. Ora è mai possibile che , trasmissioni abolite e cancellate a parte, abbiano messo da parte e dimenticato ciò che per mesi e mesi hanno denunciato e fatto conoscere? Non erano pochi o così pochi i telespettatori: anche perché c'è il passa parola, chi riferisce in ufficio o al bar e agli amici ciò che ha visto, da un servizio sulla Stazione Termini al figlio che riferisce ciò che ha visto e vissuto a Milano o durante un viaggio sul Passante Ferroviario di Milano. Ora questi temi, i vecchietti intervistati dopo le rapine, i vari reportage da mezza Italia su ciò che la gente vive quotidianamente, è tutto sparito. Peccato dove dare ragione a Paolo Mieli: ho dovuto leggere il giorno dopo e anche oggi i commenti di altri per essere sicuro di aver sentito bene. Faccio zapping perché sinceramente La 7 e adesso anche Rete 4 mi stanno sui coglioni, non reggo per troppi minuti il taglio che hanno questi programmi, dato che non intervistano i vari Fusaro o Bagnai o Messora o Socci o Blondet, e lo dico ricordando che non prendo per oro colato e come vangelo i pensieri e le osservazioni di costoro: ma sono di solito persone che sostengono che tutti abbiamo diritto di poter esprimere i nostri pensieri , ma come so molto bene , proprio loro o sono banditi dai talk show o viene limitato il tempo dei loro interventi (nei giorni scorsi proprio Fusaro, a Rete 4, avrà avuto due o tre minuti di tempo per parlare e con il solito sistema del "un attimo Fusaro ché devo mandare la pubblicità...torniamo da Lei subito dopo": risultato? La spiegazione, il ragionamento, ciò che voleva dire, spezzato, così da non permettere ai telespettatori di capire, di apprezzare o di rifiutare il discorso di Diego Fusaro). Se poi parliamo di fango, basta vedere a cosa si riduce il buon Vittorio Feltri cui segue il bravo Sallusti, mentre su Bel Pietro non ho elementi di valutazione, a parte i ricordi della conduzione di "Dalla Vostra Parte": in quest'ultimo caso, non smetterò di ricordarvi che ho sempre sostenuto che un numero elevato di ospiti, in modo particolare quando si consente loro di "parlarsi sopra", non solo non piace a chi sente, ma non offre quel servizio di informazione o di approfondimento che forse, dico forse, si vorrebbe dare: anzi, a mio modesto parere, lo scopo di invitare le varie Santanché o Carrabue o altri con caratteri simili, è proprio quello di "non portare a niente". C'è poi, ed è proprio di gente , di conduttori tv, alla Bel Pietro, la voglia di non informarsi prima di affrontare certi temi: la cosa curiosa è che per temi cari a FI, come il diritto a difendersi dai ladri e rapinatori, loro erano "ferrati", conoscevano le leggi, sciorinavano statistiche, un po' come hanno fatto per gli sbarchi dei migranti, chissà perché su temi che riguardavano l'economia, la flat tax, il reddito di cittadinanza, o anche i vari trattati europei, o più recentemente la costituzione e i poteri del Capo dello Stato , ecco che qui facevano e hanno fatto "la figura del pesce in barile" o i finti tonti. In più taluni, i più infami, chiamano come ospiti tutti filo europeisti e filo berlusconiani, piddini della prima e della seconda ora, tutti amici del sole 24 ore e bocconiani. Mi sembra di aver scritto anche troppo, ma questo è ciò che è successo in questi mesi e che accade anche oggi. Quando hai giornalisti che se le cantano e suonano da soli, autoreferenziali, che sfotticchiano e non vanno mai al sodo, che non studiano e non si preparano , ma danno per scontato ciò che il venduto di turno, presunto esperto, sciorina con un sorriso beffardo, puoi ancora dar credito a costoro e ai loro programmi? 

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