giovedì 15 febbraio 2018

Ecco cosa dico a questo Signor PM della procura di Pescara

erò la non certezza della pena è anche il motivo per cui ci ritroviamo fior di imprenditori che, denunciati per bancarotta (delitto terribile perché i danneggiati sono altri imprenditori, se non gli stessi dipendenti, i quali non vedranno mai i soldi che si sono guadagnati) o per omesso versamento IVA (quindi non contribuiscono alla gestione della cosa pubblica come dovrebbero, con evidente danno economico per tutta la società), continuano a fare la bella vita, come se non avessero alcun debito con lo Stato e i cittadini. Anche perché, diciamolo chiaramente, che il nero non paghi il biglietto del treno ci rompe assai, ma l’imprenditore che non paga le tasse…..eh, quello è un figo!
Ecco, allora, domani posterò su Facebook le foto di tutti gli indagati della mia Procura per bancarotta o omesso versamento Iva mentre stanno al ristorante, in vacanza o in giro sulle loro favolose auto (tutte foto facilmente reperibili su Facebook) scrivendo “in Italia quello che manca è la certezza della pena”.
Ovviamente non posso farlo e mai lo farei. Ma sono stufo di sentire commenti beceri. E sono ancora più stufo del fatto che i social network diano voce a chi non ha nulla da comunicare se non l’odio sociale.
Un Pubblico Ministero della procura di Pescara

Fonte: www.rollingstone.it/
Caro il mio PM , mi fa piacere che se la prenda con gli imprenditori denunciati per bancarotta eccetera eccetera. Dovrebbe però ,se come credo sa fare il suo mestiere, distinguere e non dire, come ho sentito sempre ripetere da conoscenti degli uffici finanziari, tipo agenzia delle entrate o ufficio iva per intenderci, che la legge si applica e non si interpreta...sennò. Sennò che cosa? Te lo dico io, allora: intanto occorre vedere se uno, come ho cercato di dimostrare io presentando un memoriale cartaceo scritto di pugno (in stampatello,se non ricordo male : così che fosse leggibile) al curatore, bisogna vedere se e perché uno è finito , prima con un'istanza di fallimento (e nelle udienze,nel mio caso, finché c'era stato giudice un tale, di cui non faccio il nome, costui mi aveva dato ragione, e infatti aveva respinto l'istanza): vedi i conti, e ascolta le ragioni, e mira a trovare un accordo. Invece da come ha scritto e come è riportato da rollingstone.it, parte lancia in resta, con il pregiudizio, tipico di certa magistratura, che i commercianti, mi scusi, gli imprenditori, sono tutti dei truffatori e imbroglioni della peggiore specie , gente che non paga i fornitori e ,se ha dipendenti a libro paga, come minimo li sfrutta e li paga in ritardo. Ecco la buona notizia: non è sempre così, e come diceva il buon Bud Spencer, "la verità impara a cercartela da solo, invece di dare retta a certa gentaglia". Ergo, chiedi, parla a quattrocchi con l'imprenditore e senza mettergli ansia e senza registrare la conversazione: potessi, dovresti stare con lui a lavoro e vedere come cazzo fa o come cazzo non fa a fare soldi, a quadrare i conti. Pensa solo, ti do del tu, che io sono stato condannato perché avrei sottratto dei beni pignorati di cui ero stato nominato custode: e hai voglia di invitare giudice e pm a chiedere al curatore di mostrare l'elenco dei beni che avevo in magazzino, e a spiegare che mancava un tv da 14 pollici che, essendo rotto avevo buttato via. Ricordo ancora, sono passati dieci anni, che gli dissi che , è vero, forse non dovevo buttarlo nel cassonetto. In poche parole mi hanno condannato e meno male che c'era l'indulto, e ne ho dovuto approfittare. Ma vuoi sapere perché sono stato processato? No? Te lo dico lo stesso: me la sarei potuta cavare con un'ammenda, una sanzione amministrativa , di meno di 1.000 euro se, gli avvocati che avevo non mi avessero mollato lungo strada, una volta dichiarato fallito. In poche parole non mi ero presentato alle udienze, l'avvocato nominato d'ufficio non so neppure chi fosse, e come si dice "la cosa è andata avanti". Ecco perché è vero che indulti e condoni possono liberare delinquenti, ma possono anche correggere il tiro. Quindi al posto tuo o suo, non generalizzerei con la storia dei bancarottieri, anche perché il sottoscritto non ha nascosto tesori:  ha solo chiesto, inutilmente, di poter riprendere a lavorare, e che cosa dovrei fare per cercare di recuperare (anche se forse servirebbe a poco) gli anni di mancati versamenti previdenziali (non ricevo versamenti dal 2004!). Ovvio che la gente, e forse tu o lei fra questi, mi dice di andare a cagare: con tutti i problemi che ci sono e le cose da fare, vuoi o vuole che io sia in cima ai pensieri di chi, tipo Silvio Berlusconi, parlava della seconda chance? Lo diceva quando voleva imitare Bush, quando, con somma gioia forse anche di certa magistratura, voleva importare in toto il modello carcerario Usa: quindi belle carceri private, giudici che condannano di brutto la gente per il famoso "faro dell'auto spento o fulminato", ecco ci siamo capiti. Quindi quelli come me, quando leggono o sentono, certe parole, un po' ne risentono, si incazzano pure, vorrebbero rivedere chi li ha condannati e giudicati "male", e dirgliene quattro: non certo mettergli le mani addosso o rompergli il setto nasale. Però un paio di mesi in un'azienda, vedere come vanno davvero le cose, scoprire che non si è evasori perché non si paga l'iva ma solo perché si deve scegliere se pagare stipendi e utenze o versare ,appunto, l'iva . Peccato che proprio l'iva in alcuni paesi è molto più bassa: magari abbassandola, come dicono alcuni economisti e gente del mestiere*, si aumenterebbero gli acquisti e si potrebbe migliorare proprio la situazione dei commercianti o imprenditori in difficoltà. O no?
* Chissà perché quando si parla di leggi, di giustizia o di ordine pubblico, si intervistano e si sentono i pareri di giudici, di sindacati di polizia: e invece, quando si parla di iva, accise, tasse, si sentono sopratutto i commercialisti o gli economisti e qualche volta i cerchiobottisti , ossia le associazioni di categoria.

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