lunedì 31 ottobre 2016

Alla fine non solo manca un programma, ma

Ma, appunto , anche la convinzione che questo si possa concretizzare.
E' sufficiente che una categoria di persone, lavoratori o meno che siano, si senta minacciata o danneggiata da un certo provvedimento o legge, che il Tar del Lazio o un buon studio legale o una qualsiasi lobby può fermare tutto.
Che questo tutto sia giusto o no, è un'altra questione, ma a monte manca proprio il programma mentre continuano a esserci idee e necessità di cambiamento che, da ogni parte cercano gli onori della cronaca, dei servizi in tv, degli speciali che, purtroppo migranti e terremoto non permettono di esaminare né di mandare in onda.
Ed è per questo che oggi più di ieri vale il mors tua vita mea : oggi un giovane prende la valigia e parte in cerca di fortuna, e non si fa certo abbindolare da un politico locale che gli parla di agricoltura, di biologico, di un nuovo modo di produrre o costruire , perché per quelle cose ci vuole tempo, e il giovane, anche se può sembrare una contraddizione, tempo a disposizione non ne ha.
Per contro se il giovane avesse chi lo mantiene per un certo lasso di tempo, magari formandolo tecnicamente in quelle materie che la scuola, la nostra scuola (che reputo buona) , non insegna, forse accetterebbe questo purgatorio forte di un futuro migliore ...per se .

I giovani a differenza degli anziani, non hanno , almeno la maggior parte di loro, la forza di pensare a un futuro senza di loro: intendo dire che si sacrificano , in primis per loro stessi e non per chi verrà dopo di loro; semmai chi verrà dopo di loro parteciperà , ma con loro stessi, a quel futuro , futuro cui loro hanno dato tutto se stessi.
Potrebbero accettare qualche compromesso ma il modo in cui viaggiano le idee, la velocità intendo dire, e la mancanza di discussione che non si relegata a poche frasi , e secondo me quindi con difficoltà nell'argomentare idee e pensieri, fa sì che è logico e necessario pensare alla pagnotta, a se stessi e al diavolo gli altri.
Tuttavia ci fosse un vero programma politico, chiaro e comprensibili, oltre che discutibile e quindi anche modificabile, sarebbe un bene, almeno per chi resta: sopratutto se ,ritenuto buono e valido, fosse anche attuabile e in tempi certi.
Per quello che leggo non trovo tra coloro che dovrebbero essere restituiti alla società né i falliti né i protestati, e solo per citare alcune categorie : potrei continuare con coloro che pur non appartenendo alle due categorie sopra citate, non hanno accesso al credito.
Mi fermo qui, ma penso sia chiaro ,almeno un po' di più dove vado a parare.

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