lunedì 19 ottobre 2015

Se ci si fermasse a pensare, forse

In alcuni casi , vuoi per curiosità vuoi per deformazione professionale, è difficile non domandare e non farsi domande. Penso , ad esempio, al sempre più citato caso del costo delle siringhe e alle spese sanitarie in genere: infatti mi viene da confrontare, per quanto possibile, il mio settore di lavoro, cioè l'arredamento per ufficio, e quello della sanità. E quindi ne deduco che non esiste non tanto, come vorrebbe qualcuno, un prezzo fissato ( da chi vorrei poi sapere e con quale autorità e competenza) e valido per tutta la nazione (non si mai che qualche stordito europeista convinto vorrà un prezzo uguale per tutta l'Ue?), ma che manca, e di proposito, per le siringhe non so ma per tutto il resto credo di sì, un'indicazione di quanto segue: caratteristiche tecniche e/o prestazionali, eventuali tempi di consegna , prezzo riferito a un minimo d'ordine. Da dire anche che esistono o possono esistere, articoli simili ma, appunto, simili che non vuol dire uguali ma che possono avere prestazioni equivalenti ma ,come nel caso dei farmaci equivalenti , spesso non si ottiene lo stesso risultato e sopratutto il risultato voluto . Nel mio campo di lavoro c'erano armadi metallici con lamiera di 6/10 e altri con lamiera di 7 oppure 8/10: ora se tu li richiedi con un minimo di 6/10 non lamentarti se poi, col tempo (e a volte dico che ne occorre poco) i ripiani non sopportano il carico come pure ,l'armadio stesso, non regge un trasloco. Ciò che non capisco è il
desiderio di accentrare gli acquisti ove invece ,con il decentramento, si compra ciò che serve e sopratutto in loco: si riducono anche i tempi di consegna e si possono, in taluni casi come nel caso dell'arredamento, personalizzare gli acquisti. Il vecchio ma ,se non erro, ancora in uso protocollo per le esigenze dei vari livelli, vuole che se sei un dirigente alto, forse 8° o 9° livello, magari devi avere il divano a due posti e le due poltrone più un tavolino, o che devi avere invece che due poltrone davanti alla scrivania , ne deve avere tre; poi non dimentichiamo la lampada da tavolo o l'attaccapanni e il cestino, come pure non sorvoliamo sulle dimensioni e il materiale della scrivani. Infine il tendaggio e via dicendo. Ora se sei un economo di un ente, dovresti, a mio avviso, fregartene del protocollo e semmai chiedere e valutare con i diretti utenti dei tavoli e delle poltrone, se e di cosa hanno veramente necessità: e provvedere di conseguenza. Del resto, sappiamo bene come alcune stanze siano sottodimensionate al pari di altre sovradimensionate : quindi il buon senso innanzitutto. Ma concordo che se ci fosse davvero informazione, sarebbe diverso e non ci sarebbe (e sarebbe stato) tanto ciarpame in giro negli uffici e non solo in quelli pubblici: qualcosa come l'annuario di Suono dei bei tempi, sarebbe qualcosa di veramente utile. Chi lo ricorda sa che esisteva, alla fine della descrizione di ogni prodotto, la seguente scritta : “prezzo corretto” cui seguivano le cifre. Ecco sapere che una cassettiera su ruote costa tot , è già qualcosa per chi poi, come spesso facevano gli enti pubblici, fa una serie di telefonate per conoscere i prezzi: ma se ci fosse un annuario con i prezzi e le caratteristiche prestazionali e tecniche, sarebbe meglio e offrirebbe anche una serie di indicazione di riferimento. Nel caso degli arredi, come può essere una sedia girevole su ruote, sarebbe utile sapere di che materiale è fatto il basamento; che tipo di ruote usa; che densità ha l'imbottitura e che tipo di rivestimento c'è. Utili anche altre indicazioni, quali colore, come pure l'anima interna del fondo e dello schienale, e se quest'ultimo è o no regolabile eccetera. In definitiva, particolari aggiuntivi o meno, ciò che mi piacerebbe passasse è il principio per cui è importante sapere un prezzo orientativo di ciò si vorrebbe acquistare: per contro mi fa rabbia sentire sempre parlare del costo basso come se quest'ultimo sia l'unico parametro valido. Mi chiedo perché mai allora non lo si adopera per le auto o per le case: mi piacerebbe vedere scorrazzare i ministri dentro delle i 10 o similari, come pure le pattuglie della polizia, o i vari motociclisti invece che in Bmw circolare con dei modesti scooteroni. Avrebbero da ridire? Penso proprio di sì. Allora, mi chiedo, diamo ai soldi e sopratutto a quanto compriamo, il giusto valore e attribuiamo il giusto prezzo: ciò va a vantaggio di chi acquista e di chi vende, che si vedrà riconosciuto il valore di quanto prodotto. Oggi ho sentito ripetere che c'è fame di made in Italy ma che occorre essere competitivi: vogliamo ,evidentemente, continuare a farci prendere in giro da chi vuole abbassare non solo i salari ma anche la qualità di ciò che viene propagandato come made in Italy. Le cose fatte bene costano un po' di più delle altre: se vuoi un armadio per il tuo garage forse può andare bene anche uno di quelli che si trovano nei vari brico o empori (sempre che riesca a montarlo bene o come si dice in gergo “sempre che si monti”). Ma se serve altro, non puoi fare riferimento a prezzi drogati da chi fa lo stoccaggio ,anche perché non siamo ,per fortuna, tutti uguali: non abbiamo tutti la taglia M o L , ma c'è anche chi porta la S o la XL: lo stesso vale per i mobili e ,immagino , per chi deve adoperare strumentazione negli ospedali, perché non penso che uno strumento sia uguale a un altro. E dopo essermi dilungato abbastanza spero che almeno ciò che volevo trasmettere arrivi a destinazione, sopratutto a chi ,da privato cittadino, ha in programma acquisti. 

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