lunedì 7 settembre 2015

Tanto queste domande non le faranno

Ho già postato nel blog e anche in commenti su altri siti, come CDC ad esempio, delle domande che non credo di essere l'unico a fare: la prova ce l'ho quando mi capita di dialogare con altri su temi quali lavoro, immigrazione, gdo eccetera. Mi ripeto e mi chiedo: quanto devono sostare i migranti nei vari centri di accoglienza o negli hotel? Dopo che succede? Vanno a cercarsi un lavoro e una casa? E all'estero come funziona? Ci sono anche lì delle società che campano (come da noi in Italia)offrendo servizi vari alla persona , tra cui c'è il business dell'accoglienza ai migranti (dietro pagamento e ricevimento di donazioni varie da parte di persone "stordite")? E come mai tutto questo darsi da fare per i migranti e non invece per i propri connazionali o europei in difficoltà economiche ? E' forse più di immagine offrire vestiti e pasti caldi ai migranti o fa senso offrire aiuto alla famiglia di un imprenditore suicida? Come mai l'amico vestito di bianco, Imbroglio, invita a ospitare le famiglie di migranti e non ha invitato e non invita a fare altrettanto per gli italiani e gli europei in difficoltà? Che poi, per dirla tutta , mi ripeto ancora: quanto tempo dovrebbero essere ospiti queste persone. Sine die? Anche perché l'ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza: una persona, migrante o non, ha una sua dignità personale, con tutte le differenze culturali del caso, per cui ritengo che, nel mio caso ad esempio*,gradirei ricevere le dritte per poter riavviare la mia attività, avere la possibilità di accedere al credito, trovare una casa in cui poter dormire, avere la possibilità di essere autonomo. Tutto il contrario di un altro modo di intendere l'assistenza, per cui trovi le persone legate mani e piedi a circuiti assistenziali da ciu non ne esci: perché? Perché è da lì che alcuni ricevono il proprio stipendio, ed è lì che altri assolvono la propria coscienza e mettono a tacere il proprio senso di colpa. Ci sono persone che se vado io a chiedere aiuto, un prestito ad esempio, mi rispondono picche: poi vanno dal parroco e gli consegnano del denaro (per gli immigrati ovviamente) oppure inviano dei soldi con un vaglia o un bonifico. A te no! A loro e ad altri sì! Quindi, riepilogando: per gli italiani niente aiuti; per i migranti anche le porte delle parrocchie si aprono; per i migranti si devono trovare posti di lavoro e case, per gli italiani non importa, tanto sono destinati a scomparire.


*Dal 2004, anno in cui sono stato dichiarato fallito,non ho mai voluto rivolgere appelli per trovare del denaro per riuscire a poter riprendere a lavorare: forse avrei dovuto farlo ma ,sinceramente, non me la sono sentita. Neppure quando sono stato sfrattato , nessuno ha mosso un dito: né il comune, né gli assistenti sociali, né il parroco. Ho pensato più volte, anche di recente, al suicidio, perché tanto qui non hai la possibilità di fare niente. Strana la vita: quando davi posti di lavoro era diverso.

Nessun commento:

Posta un commento