martedì 2 giugno 2015

Gare di solidarietà

Sono sicuro che è un buon giro d'affari , forse inferiore ai vari " X per mille" o ai fondi stanziati per ogni evento tragico che succede nel mondo : ovvio che quest'ultimo deve avvenire il più lontano possibile e non coinvolgere, in modo diretto, la nostra nazione.
Certo che non vedo gare di solidarietà per i minatori del Sulcis o per i lavoratori dell'Ilva di Taranto, né ho visto raccolte di fondi per salvare le aziende di mobili del nordest né ho visto dita muoversi nei portafogli degli italiani per salvare la Castello o altre realtà anche sarde, call center compresi. Eppure si continua a gareggiare ma per altri, per altre situazioni o realtà che, logicamente e per ragioni oscure, non possono essere controllate.
Quando poi scopriamo che i fondi stanziati per i terremoti italiani, fondi arrivati anche grazie agli sms , vengono gestiti dalle banche e non arrivano mai direttamente agli interessati, cioè non servono per la ricostruzione e per aiutare le vittime a riprendersi, allora monta la rabbia, la delusione.
Ecco che ti incazzi molto e non poco allorché vedi che i migranti ricevono aiuti, le varie coop e società create ad hoc gestiscono tutto il fiume di denaro che lì e per questi individui ci sono , ma per te fallito, per te che vorresti fare e provare, non solo non ci sono risorse, ma se e quando ce ne dovessero essere ecco che queste vengono gestite da banche o comitati che applicano criteri rigidi per fare in modo di non elargire finanziamenti. 
Questo è ciò che vedo tutti i santi giorni: la solidarietà va solo nella direzione che chi maneggia i soldi, il mare di soldi, gradisce.
In pratica per rendere le persone indipendenti, libere , autonome, non c'è mai niente: i fondi di garanzie, di solidarietà, i fondi europei, i fondi statali, non ci sono mai e poi mai.
Penso ce ne sia abbastanza per incazzarsi: peccato che nessun partito o movimento voglia combattere una battaglia per fa arrivare risorse ai falliti, ai commercianti, agli artigiani, alle attività agricole, senza che i riceventi debbano restare soggiogati o legati al guinzaglio, senza dover essere eternamente riconoscenti.
Sennò finisce come pare avvenga per i migranti, che vengono fatti diventare cittadini italiani per farli votare ai presunti benefattori. 

Nessun commento:

Posta un commento