martedì 14 aprile 2015

I vigilantes fuori dalla chiesa

Da noi , a Cagliari, succede e pare che ci sia non una , la chiesa di San Paolo in piazza Giovanni XXIII, ma anche altre due chiese dove alcuni incaricati verificano che i fedeli o frequentatori non vengano importunati da richieste di denaro. 
Immagino siano frequenti e insistenti queste richieste se si è arrivati a tanto.
Tuttavia ciò che mi lascia incazzato è la presa di posizione di chi afferma che la chiesa è degli ultimi, dei poveri eccetera: la cosa da fare ,a mio avviso, è di permettere a queste persone di affrancarsi e di uscire da situazioni che ,così sembra, le costringono o le spingono a elemosinare.
Ci sarebbe da dire perché mai poi costoro vanno fuori dalle chiese e non fuori delle sinagoghe, delle sale del tempio, delle moschee, ad aspettare i credenti di scientology o, meglio ancora fuori del palazzo del consiglio comunale o regionale, o nelle nuove sedi dei vari partiti che, a parole si spendono per loro in promesse: ecco il modo di verificare se ciò che promettono poi lo mantengono.
Sembra quasi che qualcuno voglia che ci siano i poveri per sempre, che invece di adoperare il cervello e le proprie forze per trovare soluzioni vere e concrete per queste e altre persone in difficoltà, ecco che si fatica a raccogliere viveri laddove servirebbero soldi e idee.
Quanto poi a ciò che dice il papa, mi lascia indifferente chi parla del genocidio armeno e dimentica ,volutamente, quelli parlare odierni di coloro che esportano la democrazia come pure quelli dei globalizzatori e delocalizzatori o esternalizzatori: facile parlare di cose passate , parliamo del presente e di ciò che fanno o non fanno non solo i cattolici, in cui mi riconosco poco, ma anche gli altri siano questi musulmani , ebrei o altro ancora.
Ah , capisco, si aiutano solo fra di loro.

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