mercoledì 22 aprile 2015

Facile parlare di appalti pubblici...sopratutto quando non si sa niente

C'è chi spara cavolate una dietro l'altra, ignorando proprio come si svolge e perché una gara d'appalto di forniture. 
E' di questi giorni parlare male del massimo ribasso ma, proprio per capire le cose il meglio possibile, è opportuno sapere ,secondo me, quanto segue.
La necessità ad esempio di un armadio atto a contenere faldoni, viene richiesto da un ufficio , mettiamo sia l'ufficio tecnico del comune tal dei tali.
Se e quando si trovano i soldi si procede alla gara d'appalto: prima in ogni caso l'ufficio tecnico o chi provvede agli acquisti, si informa per sapere quanto costa detto armadio.
Per esperienza personale so che c'è chi si incarica di informarsi, come c'è chi sfoglia i vari giornali pubblicitari che arriva(va)no negli uffici, come pure c'è chi si fa un'dea sbagliata guardando i giornalini della Metro o di Auchan eccetera.

Perché secondo me è sbagliato prendere per oro colato quei prezzi? Anzitutto perché sono prezzi di solito già scontati, perché quanto offerto ha una scadenza temporale che è limitata , e poi talvolta gli articoli proposti non rispondono ai requisiti necessari (ad esempio la portata in Kg dei ripiani, o il fatto di essere questi atti a reggere cartelle sospese a lettura verticale, o le dimensioni dell'armadio stesso).
L'errore più grave che commette un'amministrazione è di ricorrere al massimo ribasso d'asta : certo ci sarebbe l'appalto concorso ma quel tipo di procedura è più lungo e richiede una commissione di valutazione preparata.
In proposito c'è chi la gara la prepara ad hoc, inserendo delle caratteristiche tecniche ben precise che su alcuni beni da acquistare possono anche funzionare così bene che ci potrà essere solo un fornitore in grado di partecipare.
Senza arrivare a tanto mi faceva sorridere e incazzare allo stesso tempo chi si lamentava di queste gare al ribasso: ma lo sanno o non lo sanno che è così da sempre? 
Del resto è un articolo del regio decreto degli anni venti che regola questo tipo di appalti ma vi sono poi dei requisiti che fanno in modo di ridurre, di sfoltire il numero dei partecipanti: nel mio caso, quando ho cominciato ad andare in giro a promuovere la mia azienda, negli anni 90, quando si parlava di trasparenza e cose simili, chi preparava le gare, su suggerimento di qualche concorrente, inseriva la seguente voce : " aver effettuato forniture di importo uguale o superiore nell'arco degli ultimi tre anni". 
Voce che veniva inserita anche negli appalti concorso, che ingenuamente, i novellini come me, amavano in quanto pensavano di poter soddisfare con proposte nuove e con prodotti ad hoc, le necessità dell'amministrazione appaltante: ingenui! quelle gare erano pilotate, e lo dimostra il fatto che sempre gli stessi si sono aggiudicati i lavori.
Altra voce il fatturato aziendale. In poche parole se tu sei un'azienda nuova, non puoi certo avere un fatturato che so, di un milione di euro, ma neanche di 500mila euro: ergo, non puoi partecipare all'asta.
Aggiungo se no mi dimentico queste tre cose: che il fatturato andava certificato, cioè nome del cliente e relativo importo e descrizione del lavoro o della fornitura eseguita e ,ovviamente, andata a buon fine; le referenze bancarie, erano un'altra voce che ,secondo loro garantiva la solidità del fornitore; poi c'è la presa visione dei locali dove verrà effettuata la fornitura, che imponeva di andare anche a 200km di distanza e in determinati orari e logicamente di farsi firmare un foglio che attestasse quanto avvenuto.
Quando ho cominciato e lavoravo per mio padre, inizio anni 80, andavo come un pirla a chiedere se e come potevo fare per diventare fornitore: ricordo ancora un tale di un comune qui nel cagliaritano che mi disse che "noi compriamo dove preferiamo". 
Erano lontani i tempi delle pubblicazione nell'albo pretorio ma anche delle caratteristiche tecniche ben precise, dei requisiti per estromettere i concorrenti più pericolosi, e la scelta dell'appalto concorso per mettersi al riparo da qualche scherzo da frate.
C'è poi la richiesta della campionatura: in questo caso i tempi richiesti per poterla presentare giocano a favore di chi è favorito nella gara, di chi in un modo o nell'altro ha suggerito all'amministrazione di mettere quelle sedie e quei tavoli o quei tendaggi.
Quando poi le gare sono state nuovamente centralizzate, cioè dopo il PGS è venuta la Consip, si è tornati indietro nel tempo: anche perché non puoi avere un prezzo uguale dappertutto, dato che per comporre un prezzo concorrono diversi fattori, come tempi di consegna, assistenza tecnica post vendita, oltre al fatto che vengono di norma inseriti alcuni paletti come quelli già citati tipo fatturato, referenze bancarie, per non parlare delle cauzioni che viaggiano in rapporto alla base d'asta.
Il prezzo uguale dappertutto secondo me negativo : se è così bello perché non vale o viene fatto valere per tanti altri beni o servizi?
Quanto al prezzo più basso occorre ricordarsi del famoso rapporto qualità prezzo ma anche delle caratteristiche minime prestazionali che ogni cosa possiede.
Non è facile impostare un criterio valido per tutto ciò che si deve comprare, dato che il rischio è quello di rifornirsi in un discount o di ritenere buono solo ciò che costa di meno: se così fosse diciamolo a chi compra e gira in BMW o facciamo viaggiare i ministri sulle Tata.
Ma non è così che si compra bene, ragion per cui dovrebbero essere rivisti i parametri di ciò che si deve comprare, o almeno aggiornarli: in parte è stato anche fatto, allorché si è passati dagli arredi in metallo e laminato a quelli in melaminico e laminato, o quando con l'utilizzo dei computer anche le poltroncine girevoli hanno avuto lo schienale regolabile.
E questo per quanto riguarda il mio settore, immagino che in altri comparti ci sarà stata un'evoluzione e saranno stati riviste le caratteristiche minime richieste. 
Riepilogando aggiungo che nel mio settore giochi di prestigio se ne potevano fare pochi: e per giochi intendo dire che al massimo, a qualche privilegiato e cioè favorito perché fratello o compagno, veniva aumentato l'ordine.
Dopo che veniva effettuata la fornitura la cifra che era ancora disponibile veniva impiegata per completare la fornitura con , ad esempio, attaccapanni o lampade o sedie: andava meglio invece con la cosiddetta "estensione".
Questo trucco è geniale, perché a fronte dell'asta per un pezzo o pochi pezzi, l'amministrazione decide di comprarne 50 :magari per non dare nell'occhio, ne compra 10 per volta, motivando ciò che il prezzo cadauno è valido e conveniente.
Potrei continuare con altri esempi ma leggere oggi che si vuole cambiare il sistema delle gare d'appalto affinché non siano più al massimo ribasso mi fa incazzare e anche sorridere: è dall'inizio degli anni 80 che spiego ai clienti che non sempre è il prezzo basso che garantisce l'acquisto migliore e più conveniente.
Come pure è vero che non lo è nemmeno quello più alto a garantire che si sta acquistando il meglio.
Dipende da molti fattori che non sempre sono noti a chi deve comprare, e ciò vale anche per gli acquisti di tutti noi: potrebbe e dovrebbe esserci qualcosa tipo wikipedia che contenga le caratteristiche minime che un prodotto deve possedere per essere comprato da una pubblica amministrazione.
Logico che poi possa esserci anche qualcosa di analogo per tutti, ma ciò non vuol dire che l'amministrazione pubblica debba comprare roba scadente.
Soltanto che sarebbe bene che invece di guardare solo riviste piene di redazionali e pubblicità occulta o palese, un pochino di informazione non guasterebbe.
Chiudo qui perché il post l'ho cominciato diversi giorni fa e poi sono stato interrotto diverse volte e ho perso i filo : ma non voglio cancellarlo. 

Nessun commento:

Posta un commento