sabato 8 marzo 2014

Un colpo al cerchio e uno alla botte

Pare proprio che i conduttori tv , almeno quelli dei talk show dedicati alla politica, siano assai peggio dei giornalisti della carta stampata o del web: almeno questi ultimi appaiono,ben bene, schiarati , logicamente dalla parte sbagliata essendo partigiani e leccapiedi di chi governa, mentre in tv ci si barcamena in pieno stile veltroniano tra "ma anche e ma non solo" o con la solita storia di chi "deve fare il proprio dovere e non può non agire diversamente".
Ciò che non mi piace è che in merito a certi episodi non prendano posizione e si limitino a riportare i fatti, magari anche con enfasi ma senza sbilanciarsi.
Sarebbe bene che si ricordino che esiste l'autocritica, il mea culpa, e che si può affermare di aver sbagliato: e se si fa in buona fede non credo che si debba perdere il posto, che si venga perseguiti per legge.
In particolare mi posso riferire a questioni quali l'uscita dall'euro, l'abolizione del contante o il limite nell'uso quotidiano, l'evasione fiscale, legge elettorale, tagli alla spesa pubblica.

Nel primo caso abbiamo , di solito, giornalisti che invitano sempre persone che aborriscono l'eventuale uscita: che qualche giornalista abbia detto, "va bene, però perchè non facciamo un referendum"? 
Anzi, ricordo che una giornalista o una parlamentare, ha affermato che "di entrare nell'euro lo ha deciso il parlamento" cui la gente ha delegato il tutto: temono che il fatto che la gente abbia poco o nullo potere di acquisto o che riceva stipendi da fame, possa far decidere al popolo sovrano di uscire dalla moneta unica?
Sull'abolizione dell'uso dei contanti e sulla crociata ,quotidiana, dei media cartacei e non, c'è il legame indissolubile con il lavoro in nero, la mancanza di rilascio di ricevuta fiscale o fattura: peccato che nessuno si chieda che cosa è evasione fiscale o meglio perché nessuno risponde in modo esaustivo a questa domanda.
Quanto ai contanti e al limite del loro utilizzo, sono un fautore della libertà totale, e mi dispiace che questa battaglia in favore dell'eliminazione del limite, sia stata iniziata da molti e da molti abbandonata: come si farà a ricevere aiuti, a effettuare soccorsi nel più completo anonimato, a effettuare o ricevere un'elemosina?
Poi occorre pensare a chi, come certa gentaglia, intende effettuare blocchi o prelievi nei conti correnti: gli stai sui coglioni? Ecco un pignoramento o un blocco sul conto. 
Magari per errore, ma questo viene riconosciuto,sempre che si riesca ad avere ragione, dopo mesi e se qualcuno ci copre il culo mettendoci denaro proprio: il cui uso deve essere giustificato.
Abolire o limitare l'uso del denaro contante è un modo per controllare le persone: la scusa è l'evasione fiscale , mentre si sa che questa viene orchestrata attraverso l'uso del denaro elettronico, con l'utilizzo di società di comodo, attraverso trucchi che solo le grosse aziende o gli speculatori riescono a escogitare e realizzare.
C'è anche da dire che chi ,per esempio, non rilascia uno scontrino, chi effettua un lavoro e si fa pagare in nero, di solito sono persone che poi quel denaro lo spendono e lo rimettono in circolo: diverso è il caso di chi fa sparire,con giochi di prestigio, miliardi di vecchie lire e li reinveste all'estero o effettua speculazioni.
Nei primi casi abbiamo persone che, in un modo o nell'altro, qui in Italia comprano e lasciano i soldi, nel secondo caso no.
Quanto alla legge elettorale ,a parte la questione sarda relativa alle prossime elezioni europee, ove cioè rischiamo come sempre di non avere nessun europarlamentare eletto da sardi, c'è da dire che oltre a voler eleggere una persona da me scelta, vorrei che questa fosse presente nel territorio e non sparisse dalla circolazione: deve cioè dare conto di ciò che fa ed accogliere e farsi portavoce delle necessità relative al proprio collegio elettorale.
Sugli sbarramenti sono contrario, oltretutto il famigerato bipolarismo non fa parte, a memoria mia, della cultura sociopolitica italiana, almeno non di quella del dopoguerra.
Sui tagli non mi pare sia giusto effettuarli dove non servono come, invece, traspare almeno dai media: la sanità ad esempio va migliorata, ma perché sia presente sul territorio in modo efficace ed efficiente e non con la chiusura di ospedali o con servizi essenziali a pagamento.
Ci sono analisi che sono a pagamento, e guarda caso riguardano rilievi determinanti per riconoscere o quantificare determinate patologie: per un diabetico, ad esempio, l'insulinemia è un esame importante, ma è a pagamento, come l'impedenziometria, anche questo non gratis.
Così come ci saranno, anzi ci sono numerosissimi altri esami che sono indispensabili per sapere le nostre condizioni di salute e che non tutti ci possiamo permettere:ma di questo, chi ha la sanità gratuita, come i parlamentari ad esempio, se ne infischia.
Ma di questo e di altro che ho scritto in questo post, se ne infischiano anche numerosi giornalisti, quando non prendono posizioni chiare ma sopratutto quando non difendono i deboli.
In merito ci sarebbe da parlare di Equitalia, della pressione fiscale, ma sarebbe troppo dispersivo, almeno adesso.


ps.: questo post doveva essere scritto a inizio settimana, anzi è stato iniziato e modificato decine di volte che alla fine l'ho riscritto...male!  

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