giovedì 26 dicembre 2013

Prima noi

Quante volte abbiamo sentito, pensato o pronunciato quelle due parole, "prima noi"? Cioè, prima gli italiani, quelli che vivono qui, che hanno e vogliono mantenere viva la propria terra.
E per tante volte che abbiamo sentito, pensato o pronunciato quelle due parole, abbiamo dovuto sentire altri che ci tacciavano di razzismo, intolleranza, incomprensione.
Noi , penso, non siamo nè razzisti nè intolleranti: o meglio, non possiamo tollerare che nello stilare una graduatoria per posti di lavoro, per una casa, per progetti da finanziare e via dicendo, vengano inseriti e privilegiati, coloro che non sono nati qui, se pure lavorano qui mandano i soldi all'estero. 
Così come abbiamo, assai spesso , a che fare con persone che qui non consumano, cioè non comprano se non l'indispensabile e ,quando comprano qualcosa, di norma è roba del discount o della grande distribuzione.
Ciò che mi viene difficile da accettare è che qualcuno, chissà perchè e per come, ha o avrebbe inserito delle norme che, effettivamente favoriscono, nell'elargire alcuni servizi,  extracomunitari e stranieri in genere: in questa maniera , fatto 100, 70 oppure 80 sono per gli italiani, mentre 20 o 30 per chi non lo è.
In questa maniera si riduce, oltretutto, quanto sarebbe fruibile per chi è nato , vive e vuole o vorrebbe vivere qui.
Ma non solo: la cosa che dà fastidio, e l'ho pure come sapete sperimentata direttamente, è che chi in qualche maniera amministra o gestisce fondi (di vario genere e a vario titolo), in qualche maniera favorisce gli stranieri, li commisera, o per dirla più chiaramente li foraggia.
Ora che arriviamo ,qui in Sardegna almeno, a elezioni regionali, voglio vedere se ci sarà qualcuno che avrà la capacità e la forza di favorire i sardi o chi comunque se anche non è nato qui, ci vive e ci vuole vivere.
E non mi riferisco ai soliti che anelano a una, forse anche giusta , indipendenza, ma a chi "leggi alla mano", dice se e cosa si può fare e cosa , seppure desiderato e giusto, non si può.
Spero anch'io che siano finiti i tempi di prese per il naso, di persone che ,dopo che vanno a prendersi diecimila euro al mese, oltre a sparire e a non informare chi li ha eletti, allorchè rilasciano qualche timida intervista, mettono le mani avanti affermando che "i tempi per cambiare la normativa non ci sono" o che "si sono presentate altre priorità" , tipo bilanci e cose simili.
Ecco che di gente così non ce ne facciamo niente.
So bene che si possono adoperare frasi più forti ma sapere che come nazione, comune o regione , stanzi soldi per gli extracomunitari e ti dimentichi di chi è nato e vive qui, ecco che fa rabbia.

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