venerdì 31 maggio 2013

Rino Gaetano: assassinio di un cantautore

una mia piccola nota in coda
Rino Gaetano non è deceduto per un casuale incidente stradale. La sua morte era stata progettata da tempo. Ad ucciderlo un'organizzazione massonica. La tesi, di quelle destinate a far discutere, è di Bruno Mautone, avvocato agropolese ed ex sindaco della città sul finire degli anni '90, che in un libro dal titolo "Rino Gaetano, assassinio di un cantautore", rivela con dovizia di particolari il perché della sua tesi, partendo proprio dai testi delle canzoni dell'artista crotonese. "La morte di Rino Gaetano - spiega Bruno Mautone - fu deliberatamente procurata poichè nelle sue canzoni, in modo criptico ma comunque decifrabile, rivela una serie di terribili segreti legati ai fatti più inquietanti dell'Italia nei decenni che vanno dagli anni cinquanta agli anni settanta.


Rino Gaetano - aggiunge l'avvocato agropolese - affronta, e rivela tra le righe, cosa veramente accadde nel cosìddetto scandalo Wilma Montesi, una giovana ragazza trovata morta su una spiaggia vicino Roma, con indagati eccellenti quali politici di alto rango ed esponenti ricchissimi della nobiltà romana, alla fine tutti assolti. Parla della morte di Michele Sindona, della misteriosa scomparsa in un incidente aereo di Enrico Mattei, dello scandalo Lockheed , della verità giudiziaria che avrebbe riguardato la strage di piazza Fontana, e di altri fatti riguardanti la recente storia d'Italia". Persino la sua stessa morte, come un funesto presagio, è descritta nel brano "La ballata di Renzo", testo del 1972, che racconta di un uomo che viene investito da un'auto e muore dopo essere stato rifiutato da molti ospedali di Roma per mancanza di posti. Nella canzone vengono addirittura citati tre degli ospedali che rifiuteranno Rino il 2 giugno 1981 quando morì a soli 31 anni dopo un incidente sulla via Nomentana: il Policlinico, il San Giovanni e il San Camillo. "Ascoltando più volte i testi di varie canzoni - spiega Mautone - qualche riferimento e qualche situazione cominciava ad avere un significato possibile, e poi un altro, un altro ancora e a proseguire. Dopo tanto tempo dedicato ad analisi e approfondimenti, con riferimenti strettamente testuali e documentali, ho raggiunto la convinzione che Rino Gaetano abbia letteralmente riempito i suoi componimenti di una ricchissima miriade di elementi, simboli, allusioni con una genialità, una ispirazione, una poesia, una cultura mirabilmente grandiosa. La sua morte, perciò, non fu frutto di un tragico incidente ma il risultato finale di una congegnata pianificazione, preparata accuratamente nel corso del tempo. Incurante di avvertimenti e ammonimenti Rino Gaetano fino all’ultimo non ha rinunciato a divulgare con i propri testi delle situazioni e fatti della storia contemporanea italiana".

Un indizio rimane un indizio, due indizi rimangono due indizi, tre invece già potrebbero far prova. E da qui emerge la tesi dell'avvocato agropolese la cui opera sarà pubblicata il prossimo giugno dalla casa editrice "Gli occhi di Argo".

Considerati i numerosissimi fans di Rino Gaetano sparsi in tutta la penisola, la pubblicazione "rischia" di diventare un "cult" nell'estate letteraria del 2013.

http://www.infoagropoli.it/notizie/Da-Agropoli-una-tesi-destinata-a-fare-scalpore-Rino-Gaetano-fu-ucciso_16586.html
Ricordo che Paolo Franceschetti nel suo blog ha parlato spesso di morti sospette riferendosi a proprio a Rino Gaetano e alla "rosa rossa". Mi pare che questa organizzazione o setta o come vogliamo chiamarla, sia stata indicata come responsabile della morte di De Andrè e di Pantani.L'auto, per chi non lo sapesse, se non ricordo male era una Volvo 343, credo a 5 porte (esisteva anche a 3 salvo errore).Rimangono oscuri i motivi e le capacità di queste persone:dei talenti così votati al male, sarebbero necessari per togliere di mezzo certa gentaglia che distrugge le nazioni e uccide le persone.

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