martedì 23 aprile 2013

Voce di uno che grida nel deserto...


Così diceva il profeta Isaia, e diceva bene. La mia voce e quella di numerosi altri che chiede di fermarsi e ragionare, non viene ascoltata: eppure sono anni ma qui, purtroppo, il tempo non conta anzi , si potrebbe opinare che siccome è tanti che avanzo determinate richieste, poiché queste non vengono prese in considerazione vuol dire che non sono valide nè motivate. Eppure queste vertono su temi interessanti e sono,in breve, le seguenti: abbassare l'iva, riportandola al 18% o al 14%, ma non tenerla così come è oggi; ridurre le aliquote irpef e non dello zero virgola ma usando i numeri senza zero davanti; azzerare con un condono ogni pendenza verso lo stato,oppure valutare se fare qualcosa che preveda un minimo versamento o un versamento ridotto da parte di tutti i contribuenti, simile al 8 per mille , così da spalmare e non gravare troppo sulla popolazione più debole (anche se chi può dovrebbe dare di più: in tal senso potrebbe fare fede lo stipendio o "la posizione" dell'individuo, laddove un Fabio Fazio può "dare di più" del ragazzo del call center). Dico quanto sopra perchè si parla spesso di tasse, di Equitalia, ma si omette dai discorsi la parola riduzione e non si osserva che una cartella da 30mila euro, per esempio, per tanti è la morte:se non fisica psichica. Ecco che si capisce il diritto alla felicità che anche negli states è stato messo in discussione o ridimensionato, e che da noi non esiste ma invece dovrebbe. Perché se non hai piacere di stare al mondo, se devi vivere come uno schiavo vita natural durante, non ha senso continuare a dare soddisfazione a chi volutamente si è rifiutato di capire che non puoi lavorare e dare metà del tuo ricavato allo stato mentre altrove gli si dà il 12%. Fa anche rabbia che il politico amico in tv o ai media si scaglia con o meno forza verbale contro gli evasori, ma in privato o quando deve chiederti il voto afferma che è vero che le tasse sono troppe e troppo alte, che occorre cambiare, che quelli del fisco sono premiati se
pressano i contribuenti eccetera. Allora arrivi a capire che è vero che nessuno dei politici è dalla tua parte dato che nessun partito prevede che si abbassino le tasse, si riducano le imposte, si cambi per davvero Equitalia: e se qualcuno si è espresso per dei cambiamenti o riduzione della pressione, non ha indicato nè i tempi nè le modalità. Facile dire, che so, instauriamo la pena di morte per il femminicidio: indicami l'iter, dammi i tempi, spiegami anche perché si dovrebbe (mentre pe gli omicidi "semplici" o le stragi no). Infatti uno che ha gli attributi, di qualunque tipo femminili o maschili, uno che si espone (al dialogo, al confronto), insomma una persona che in Italia non c'è e non esiste (almeno tra i politici) direbbe che dato ciò che sappiamo e viviamo, o che tanti di noi vivono (per es.: i commercianti o quelli obbligati ad avere la p.iva) si dovrebbe cambiare il sistema fiscale, ridurre questo e quest'altro, e iniziare su basi nuove (e le elenca: cambiamento di Equitalia, irpef così, iva cosà). E questo solo per quanto riguarda gli adempimenti più noti, tra cui imu . Ma non si può trascurare la produttività in senso lato, le industrie e gli artigiani, i commercianti, l'edilizia: anche in questo caso occorrono proposte concrete e fattibili, anche andando contro l'Ue, come nel caso di aiuti e sostegno. Sostenere il commercio, non certo la GDO e i supermercati in genere, le industrie nazionali e non certo favorendo le importazioni , la nostra agricoltura e non certo svendendo i terreni per i pannelli solari o le pale eoliche. Si dirà che sono cose sapute e risapute, trite e ritrite, ma mai spiegate da politici che si espongono in prima persona. Esporsi vuol dire metterci la faccia ma spiegarle vuol dire,invece, conoscere i meccanismi e dire sinceramente se la cosa si può o non si può fare (almeno per via legale e senza rovesciare tavoli o imbracciare fucili).

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