giovedì 13 dicembre 2012

Il Nostro Futuro. La Débâcle della Scuola: Pirls e Timmss, ovvero, la Scomparsa dell’Europa.






Equus asinus. ex Wikipedia 650x464 Il Nostro Futuro. La Débâcle della Scuola: Pirls e Timmss, ovvero, la Scomparsa dellEuropa.
Equus-asinus.-ex-Wikipedia.

  Pochi elementi come l’istruzione giocano un fondamentale ruolo strategico nel determinare il futuro di una Collettività, sia essa uno stato oppure un’enclave. Senza istruzione l’ingegno si estingue nel banale, mentre con essa produce il meglio delle sue potenzialità, e con un notevole effetto di trascinamento.

  Per meglio comprendere il ruolo strategico dell’istruzione si dovrebbe tener presente che nelle società industriali o post – industriali il ciclo primario dura dai dodici ai quattordici anni, mentre quello superiore richiede dai tre ai sei anni, con punte di dodici in taluni settori altamente specialistici. É tuttavia molto, molto difficile ottenere dei laureati di buon livello se questi non hanno ricevuto una robusta istruzione primaria. Essa, oltre al ruolo proprio di trasmissione delle conoscenze, dovrebbe consentire l’individuazione delle intelligenze da far emergere con cammini preferenziali.
  L’ampia durata temporale dei cicli formativi consente di valutare la loro reale performance solo dopo decenni: troppo tardi in caso di malfunzionamenti del sistema educativo. Si corre il rischio concreto di bruciare un’intera generazione e di abbassare in modo significativo il livello culturale di tutta la Collettività. Non é solo questione di produzione, ma di degrado del sistema sociale nel suo complesso.
  In ultima analisi, l’intelligenza e l’istruzione sono i due pilastri portanti di ogni Collettività.
  Sono stati da poco rilasciati i Report Pirls e Timss per l’anno 2011, relativi alla capacità di leggere ed intendere, ed alla preparazione matematica e scientifica degli studenti del ciclo inferiore di quarantacinque paesi a livello mondiale, sottoposti a test omogenei.
  Capacità di leggere ed intendere.
  «Declines in reading achievement were primarily in European countries. Only four countries showed net declines in reading achievement over the decade—Bulgaria, Lithuania, the Netherlands, and Sweden—whereas seven had decreases since 2006.».

 001  Lettura   Il Nostro Futuro. La Débâcle della Scuola: Pirls e Timmss, ovvero, la Scomparsa dellEuropa.

  «The ten-year decline in Sweden was relatively comparable from assessment to assessment but at a decreasing rate. In addition, another four European countries — Austria, Germany, Hungary, and Italy — had declines between 2006 and 2011
  L’Italia é sedicesima nella graduatoria mondiale di lettura ed apprendimento. Ciò significa che una quota non indifferente di studenti non sa comporre una frase di senso compito usando le seguenti parole: cacciatore, cane, prato.
  Sconcertante é la povertà lessicologica, meno di tremila vocaboli usati, per non parlare della sintassi dell’uso dei tempi congiuntivi e condizionali, nonché dei verbi ausiliari dubitativi. Chi non li sapesse usare, non saprebbe nemmeno intelligere un testo che li contenesse.
  L’uso della lingua in modo proprio riflette lo stato cognitivo della persona: senza istruzione ed ordine il linguaggio risulta essere destrutturato. Ne consegue l’impossibilità di esprimere e comprendere concetti anche neppure troppo complessi e specifici.
  Studio e comprensione della matematica.
  La matematica é la disciplina della logica e dell’astrazione, due discipline senza le quali é semplicemente impossibile comprendere dati e concetti, nonché coordinare un pensiero ancorché minimamente strutturato.
  Si noti come la Repubblica di Singapore, la Korea del Sud, la Cina intesa sia come Hong Kong sia come Repubblica Cinese di Taiwan, ed il Giappone siano le uniche realtà nelle quali gli studenti superano il punteggio di 600, sancendo così il consolidato predominio asiatico in questo ramo scientifico.
  L’Italia si attesta al ventiquattresimo posto con uno score di 508, preceduta anche da Lituania, Portogallo, Serbia, Ungheria e Slovenia, tutti stati con una recente storia travagliata.

 002  Matematica   Il Nostro Futuro. La Débâcle della Scuola: Pirls e Timmss, ovvero, la Scomparsa dellEuropa.

  Ma il quadro si presenterebbe ben peggiore se si prendessero in considerazione le performace.

 003  Matematica Performance   650x855 Il Nostro Futuro. La Débâcle della Scuola: Pirls e Timmss, ovvero, la Scomparsa dellEuropa.

  La supremazia dei paesi asiatici si evidenzia schiacciante, mentre l’Italia presenta un numero particolarmente basso di eccellenze matematiche.
  Attitudine alle scienze.
  Non dissimili dai precedenti gli score relativi all’attitudine e preparazione in campo scientifico.

 004  Scienze   Il Nostro Futuro. La Débâcle della Scuola: Pirls e Timmss, ovvero, la Scomparsa dellEuropa.

  L’Italia si colloca al diciottesimo posto in classifica, ed anche in queste discipline gli Orientali primeggiano incontrastati. La sola Finlandia si colloca al terzo posto, prima di tutti i paesi europei.
  Conclusioni.
  Quando si eseguono confronti oggettivi e statisticamente significativi sul grado di preparazione degli studenti delle scuole inferiori, appare del tutto evidente come gli Orientali primeggino in ogni settore.
  «Declines in reading achievement were primarily in European countries.».
  Dobbiamo prendere atto che il sorpasso culturale dell’Oriente sull’Occidente é oramai un fatto accaduto e consolidato, destinato ad incrementarsi nel tempo.
  Infatti, gli attuali ragazzi costituiranno tra un decennio anche le future generazioni di docenti, che risulteranno così ulteriormente impreparate.
  Per quanto riguarda l’Italia, si tenga anche presente che essa ha il minimamente invidiabile primato mondiale di una concentrazione di 4.1 alunni per ogni addetto alla scuola, secondo i dati ministeriali aggiornati al 2012.
  Quattro sono gli elementi chiamati a concausa di codesta débâcle della scuola europea ed italiana.
  Il primo elemento è costituito dalla mancanza di selezione su base meritocratica. Applicando il concetto che più o meno suona «tutti promossi», risulta semplicemente impossibile innalzare il livello dell’insegnamento e ci si trascinano dietro nel cursus studiorum classi non omogenee per capacità intellettive ed impegno agli studi. Non è demerito che un ragazzo sia più portato a realizzazioni ed impegni pratici mentre altri lo siano negli studi: hanno eguale dignità ma settori applicativi differenti. Non si trova quindi valido motivo per obbligarli a convivere nella stessa scuola o classe.
   Il secondo elemento è il corpo dei docenti. Dovrebbe essere auto-evidente che é la qualità, non il numero, a caratterizzare la bontà del corpo docente. Il caso dell’Italia é da manuale. Pur avendo il più basso rapporto alunni/addetti, giace nel limbo degli score internazionali, fatto che ripropone il problema della selezione meritocratica anche dei docenti, indipendentemente dallo stato giuridico del loro rapporto di impiego e dalla loro età anagrafica ed anzianità di carriera.
  Il terzo elemento é la disciplina. Non esiste un’adeguata capacità di applicazione allo studio senza un’altrettanto adeguata disciplina ed ordine personale e collettivo. Nel disordine, nella confusione e nel chiassoso cicaleccio é semplicemente impossibile studiare con profitto. Bastano due elementi disordinati e svogliati a bloccare il progredire intellettuale di un’intera classe.
  Il quarto elemento si fonda su di una constatazione di ordine generale. Appurato che il sistema scolastico europeo non è più adeguato alle necessità culturali del tempo e che esso é prevalentemente costituito da “scuola pubblica“, resterebbe impossibile migliorarlo senza risolvere la scelta mutuamente esclusiva: o scuola o pubblica.
Giuseppe Sandro Mela

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