giovedì 6 dicembre 2012

Cambiare si può? Lettera aperta ...

Lettera aperta ai firmatari dell'appello "Cambiare si può"
CSP lettera 20121206
di Giulietto Chiesa - Presidente di Alternativa
Cari amici primi firmatari dell’appello “Cambiare si può”,
vi scrivo dopo aver partecipato all'assemblea di sabato scorso a Roma per esprimervi il mio stupore e qualche domanda.
Come firmatario dell’appello, e presidente del laboratorio politico Alternativa, confesso che la conclusione dell’assemblea mi ha lasciato sconcertato. Non una parola su come verrà composto il team che dovrà guidare il processo delle iniziative territoriali. Non una parola sulle modalità con cui ciò dovrà avvenire. Si pretende da noi, e da tutti, una delega in bianco, non ha alcun motivo di essere richiesta e che è in aperta contraddizione con l’appello che chiama diverse forze a un impegno comune. Ma a questo non ha fatto seguito nessun coinvolgimento.
Mi si chiede di dare fiducia, ma non so nemmeno a chi dovrei darla.

Me lo si chiede (anzi me lo si impone) dopo aver potuto constatare che non mi è stato dato il diritto di parola nell’assemblea. Non mi si venga a dire che l’elenco è stato compilato in base alle richieste di iscrizione, perché tutti noi sappiamo che non è vero e non sarebbe leale usare questo argomento.
Non mi si venga a dire che il motivo è che, per esempio, io o Giorgio Cremaschi – non fa differenza – siamo leader di partito. Per la semplice ragione che né io, né Cremaschi siamo dirigenti di partito, mentre numerosi veri rappresentanti e dirigenti di partiti e di organizzazioni hanno potuto prendere la parola, addirittura nel momento stesso che dal palco, dopo una domanda diretta di spiegazioni, si dichiarava che i criteri adottati li escludeva. Il fatto che non fossero i “numeri uno” non modifica il giudizio.
Non mi si venga a dire che tutti i presenti in lista sono “uguali”. Chi dirige un’assemblea del genere sa perfettamente che non tutti sono “uguali”. E si è visto. Dunque sono state fatte delle scelte, i cui criteri sono rimasti sconosciuti.
Ma, a parte le stranezze delle scelte di includere e escludere, sbalordisce l’assenza totale di ogni guida esplicita dei processi. Il che fa pensare che vi sarà una guida implicita, oppure che non si è nemmeno pensato a una qualche guida. L’assenza di una guida lascerebbe alla spontaneità le assemblee territoriali:  una cosa assurda data la estrema ristrettezza dei tempi a disposizione.  Mentre una guida implicita riproporrà le stesse, identiche, disastrose conseguenze dell’esperienza dell’Arcobaleno, non solo alienando definitivamente chi di sinistra vorrebbe votare una lista che lo rappresenti in modo trasparente, ma dimostrando a chi si astiene che la sua scelta è in fondo saggia.
Sconosciute sono rimaste sia la definizione dei punti programmatici sia le modalità della discussione.
Totalmente oscure, infine, sono rimaste le modalità  con cui verranno discusse, e decise,  le liste. Potrei continuare.
Posso solo dire, con tutta franchezza, che io stesso faccio fatica a capire quali potrebbero essere i miei compiti e quelli di coloro che con me stanno lavorando. Dai commenti raccolti dopo l’assemblea ho potuto verificare che tutte queste incongruenze (e uso un eufemismo) sono state rilevate da molti tra i presenti.
Tutto questo mi costringe a porvi una domanda: ma siete interessati a una mia (nostra) partecipazione a questo sforzo? Se non c’è interesse perché non dirlo? Sarebbe un risparmio di tempo per tutti.  D’altro canto vi scrivo per dirvi che un mio, nostro, coinvolgimento sarà possibile solo in condizioni di completa trasparenza sulle modalità con cui si prenderanno tutte le decisioni future.
Cordiali saluti
Giulietto Chiesa
Presidente di Alternativa-laboratorio politico
http://www.megachip.info/rubriche/34-giulietto-chiesa-cronache-marxziane/9420-cambiare-si-puo.html 

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