venerdì 5 ottobre 2012

Londra, torture in carcere (appello di una madre)

Salve,
mi chiamo xxxxxxx e partecipo al vostro sito da circa un anno con gli pseudonimi di xxxxx xxxxxxx.
Vivo a Londra dal 1992 ed ho un figlio, xxxxx, che nel 2004 ( a 16 anni), e’ stato condannato all’ergastolo per avere accoltellato una persona, che non e’ morta.
E’ stato in diverse prigioni per 6 anni.
Due anni fa’ e’ stato trasferito nell’ospedale psichiatrico di xxxxxxx dove e’ stato ammesso con 2 denti spezzatigli da una guardia ed in uno stato di depressione.
Il 20 gennaio 2012 lo hanno rimandato nella prigione di xxxxxx e non mi ha mai telefonato.
Chiamavo il cappellano che mi rassicurava che tutto andava bene.
L’ 8 luglio e’ tornato nell’ ospedale di xxxxxx e quando mi ha telefonato mi ha detto:” Mamma, mi hanno torturato fisicamente e psicologicamente in maniera raffinata.
Ero in una camera fornita solo di un letto, mi provocavano continuamente e quando per 2 volte ho protestato, in 4 persone mi hanno sollevato dal letto, buttato per terra e picchiato fino a quando ho sentito che stavo per morire. Vedevo tutto sfocato e sentivo voci nella mia testa. Una mattina, svegliandomi, avevo una bruciatura sulla tempia sinistra. Penso che me l’abbiano fatto due volte (elettroshock), dopo che avevo tentato di suicidarmi.”
Mi hanno permesso di incontrarlo dopo un mese e quando l’ho visto sembrava privato dell’ anima, barba e capelli lunghi, la cicatrice sulla tempia sinistra.
Parlava coerentemente, ma ogni tanto diceva cose senza attinenza al discorso.
Non vuole piu’ parlare di quei sei mesi.
Lo psichiatra dell’ospedale nega tutto, dice che non e’ stato nessuno dell’ospedale a decidere di rimandarlo in prigione, ma e’ stata una decisione del segretario di stato?!
Nega anche l’evidenza della cicatrice.
Isolamento, allucinogeni, elettroshock, tortura fisica e psicologica = Programma Monarch?
Conoscendo l’argomento, mi e’ stato subito chiaro che abbiano fatto entrare XXXX nel loro programma di controllo mentale.
Al momento riceve un’iniezione settimanale di “clopixol” e 10 mg. di litio al giorno.
Sono sola, con un problema molto piu’ grande di me ed ho molta paura.
Ho contattato le associazioni contro la tortura, ma fino ad ora non ho ottenuto nulla di concreto.
Mi rivolgo a voi perche’ in un anno di frequentazione del sito mi sono resa conto dello spirito che vi anima e della competenza che molti di voi hanno in temi del genere.
Se potete, aiutateci.
Grazie
xxxxx xxxxxx


Ci auguriamo che qualche lettore esperto sull’argomento possa aiutare la signora che crediamo abbia ancora passaporto italiano. Vi può essere la possibilità di chiedere alla GB di concedere la detenzione in Italia in base ai trattati bilaterali di collaborazione in materia di giustizia essendo la GB uno stato facente parte di questa UE? ndr
Ho pubblicato questo appello perchè, per esperienza ,per fortuna, indiretta so che fatti simili avvengono anche da noi. O almeno ci sono stati e ci sono processi in corso, che riguardano episodi di violenza nelle carceri. L'intervento che ci vorrebbe dovrebbe essere rivolto a risolvere subito casi simili: successivamente o contemporaneamente, occorrerà intervenire a monte. Ricordo infatti,sempre a Londra, un video recente dove si vedeva come avveniva un interrogatorio. E se a noi basta e avanza il caso del G8 di Genova, è proprio con un intervento ben chiaro e a tutti i livelli che forse si potranno evitare fatti così incresciosi. Le obiezioni so bene che si sprecano: da chi dice che trattasi di episodi isolati, di mele marce, e che in alcuni casi è pure giustificato un comportamento violento.Infatti si parla sempre ,in questi casi, riferendosi a persone che sono accusate di fattacci, nel caso di violenze mirate a estorcere confessioni, e di persone condannate per crimini violenti di ogni genere, e che secondo tanti meritano appunto punizioni e pestaggi perchè la pena inflittagli non sarebbe sufficiente. Se anche siamo contrari a questo modo di pensare e intendere la legge, moltissimi invece sono favorevoli a pene di morte o a lunghe detenzioni e meglio se accompagnate da violenze e punizioni. Del resto è di ieri o l'altro ieri, che secondo dati falsi riferiti a sondaggi su evasione fiscale, gli italiani sono favorevoli o gradirebbero gli evasori fiscali in carcere e privati dei beni. Se lo stato può arrestare una SRL o una SPA, ebbene lo faccia, dato che il 38 % di evasione proviene da società simili che, tuttavia non sono riferibili al negozio "scarpe srl" di piazza X n°Y della nostra città, ma a SRL che sono sconosciute ai più: se poi l'altro 38% è riconducibile alle mafie, allora che intervenga lì lo stato. Poi vediamo se tappa la bocca arrestando l'8% di evasori, ovvero i famosi artigiani, commercianti e liberi professionisti: del resto è bene indicare un bersaglio condivisibile dal popolino, che poi è quello che li vota.

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