venerdì 5 ottobre 2012

Freud, la libertà sessuale e la poligamia esistenziale

Per comprendere le debolezze e le vicissitudini umane, è utile fare alcune considerazioni politicamente scorrette sulla sessualità.
Il tentativo di uniformare e regolamentare i comportamenti sessuali non è molto saggio: esistono persone che gradiscono fare sesso più volte al giorno, anche con partner diversi, e ci sono persone che si sentono bene facendo sesso una volta al mese con lo stesso partner per quasi tutta la vita.

Per Freud “il modello di vita civile che esige da tutti, indistintamente, un’identica condotta sessuale, è, senza alcun dubbio, una delle più evidenti ingiustizie sociali: per alcuni, favoriti dalla loro costituzione naturale, può riuscire facile, ma ad altri impone i più gravi sacrifici psichici, benché, a dire il vero, questa ingiustizia venga solitamente annullata dall’inosservanza dei precetti morali”. Attraverso i rapporti extraconiugali si evita la famigerata dittatura del perbenismo.
Del resto la scienza ha dimostrato che il gene X, nella nostra specie, si è evoluto recentemente, ma il gene Y dello scimpanzé è uguale al gene Y della specie umana, per cui alla maggior parte dei maschi non si possono chiedere imprese sessuali quasi impossibili come la fedeltà sessuale totale. Quindi dovrebbero essere soprattutto le donne a seguire lo spirito di adattamento evolutivo che considera la fedeltà coniugale un fenomeno molto relativo. Un tipo di infedeltà abbastanza sopportabile, potrebbe essere descritta così: il compagno torna a casa a dormire tutte le sere, si fa delle avventure occasionali e si guarda regolarmente dei video porno. Del resto per molte persone il coito è solo un sostituto insufficiente della masturbazione (Karl Kraus).
Nelle città ci sono troppe interazioni e troppe tentazioni e così in quasi tutte le società “gli esseri umani sono monogami dal punto di vista sociale, ma non sessuale. L’infedeltà è diffusa in tutte le culture tradizionali e il sesso in privato consente il tradimento senza perdere la reputazione” (David Buss, psicologo dell’Università del Texas). Però nelle relazioni extraconiugali durature è quasi impossibile evitare il castigo delle malelingue e così molti uomini preferiscono frequentare le prostitute, che, calcolando i costi di ristoranti, cinema, regali, telefonate e figli, sono alla fine dei conti le donne che costano di meno (una riflessione utile per sostituire l'amante in tempo di crisi).
In ogni caso, ogni coppia è sempre l’unione più o meno durevole di due solitudini indipendenti e interdipendenti, con esigenze sessuali differenti, per frequenza del desiderio e predilezione del tipo di rapporti (orali, anali e genitali). E naturalmente se un partner rifiuta troppi rapporti sessuali è naturale che per l'altro partner subentri il desiderio di un'altra persona per ovviare alla cosa.
A mio parere le relazioni di coppia guadagnerebbero in durata, in maggiori piaceri e in minori spese legali, con la smitizzazione delle relazioni sentimentali. Spesso e volentieri la prima persona che cattura la nostra attenzione inconscia e conscia diventa il compagno di buona parte della vita, come avviene per una pianta rampicante che si avvinghia all’albero più vicino. Oppure in molti casi le donne decidono di sposarsi e di fare dei figli prima di perdere l’avvenenza o la fertilità.
D’altra parte molte specie di uccelli fanno coppia, per facilitare la costruzione del nido, la cova e l’alimentazione della prole. Anche le oche, i piccioni e i cigni possono stabilire legami duraturi e allo stesso tempo tradirsi in modi più o meno occasionali. Puntare tutti i nostri geni su un solo partner può essere una strategia equivalente a un vicolo cieco. Anche per questo motivo inconscio, molti uomini e molte donne fanno figli con partner diversi, attraverso i tradimenti o la poligamia esistenziale, impegnandosi in più matrimoni o convivenze nel corso della vita. A pensarci bene quasi tutti sperimentano più partner nel corso della vita. E moltissimi genitori fanno più figli, amandoli tutti contemporaneamente, cosa che accade spesso anche a chi ha più partner.
Del resto in circa il 75 per cento delle culture umane esiste la poligamia opzionale, dove gli uomini sono liberi di scegliere di sposarsi con più donne. A differenza della monogamia, la poligamia non è obbligatoria e siccome la poliginia (la poligamia maschile) è diventata economicamente ed emotivamente troppo costosa, tende a riguardare una piccola minoranza: circa il 5 per cento degli uomini di una comunità. La poliandria riguarda invece pochissime culture marginali dove le donne si sposano con più uomini in modo da ottenere più risorse a disposizione per la crescita dei figli, soprattutto nelle regioni molto povere di risorse naturali.
Inoltre faccio notare che nella bibbia non c’è scritto di desiderare o sposare una sola donna, ma c’è scritto di non desiderare la donna d’altri. Gli ebrei prima di essere condizionati dalla cultura europea erano poligami. Anche i primi cristiani erano poligami poiché Gesù non si è mai opposto alla poligamia. Era la cultura greco-romana ereditata della chiesa cattolica romana che imponeva il matrimonio monogamo, mitigato però dal libertinaggio con le schiave.
Comunque le politiche contro le libertà sessuali di molti stati autoritari senza vincoli religiosi, come la Cina, derivano dalla “vaga percezione che la libertà in questo aspetto potrebbe portare a una simile libertà anche in qualche altra dimensione” e che “le persone che hanno erotizzato le loro esperienze di sé… sono pacifiche in modo inconveniente”, e scarsamente predisposte ai sacrifici imposti dalle autorità (Alex Comfort, autore del saggio “Le gioie del sesso”, nato nel 1920 e morto nel 2000).
Infine bisogna considerare che moltissimi uomini sono più possessivi e più aggressivi degli scimpanzé e “molti omicidi oggi sono conseguenti alla decisione delle donne di separarsi, momento nel quale la dipendenza maschile viene allo scoperto e l’uomo non può più illudersi che la donna sia una sua proprietà. L’insicurezza e la fragilità maschili conosciute nell’infanzia riemergono” (Arnaldo Spallacci, sociologo, “Maschi”, il Mulino, 2012).
Damiano Mazzotti
http://www.agoravox.it/Freud-la-liberta-sessuale-e-la.html?pagina=1 


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