lunedì 29 ottobre 2012

Eppure , sfugge

A tanti di noi, forse perchè non toccati dalla crisi , sfuggono alcuni dati di fatto che sono stati evidenziati da Maurizio Blondet e ,prima ancora da altri blogger: e i dati parlano di riduzione del personale dovuta all'introduzione di tecnologia. E questa tecnologia, nelle loro considerazioni era riferita alla produzione di beni materiali, mentre io ho appurato anche dell'altro. Ho infatti notato come, diverse persone, in caso di emergenza dovessero arrangiarsi. Nel mio mondo, o meglio in quello che conosco e ho frequentato, poteva succedere che ti ritrovassi, nel bel mezzo di una manifestazione fieristica, senza biglietti da visita.E dopo aver dettato i tuoi dati, i riferimenti, scopri che c'è una bella macchinetta, tipo quelle che scattano le foto tessera, proprio di fianco a uno degli ingressi dei padiglioni.E se ti guardi in giro, secondo le città che frequenti e visiti, per lavoro o per diletto, ricordi che le avevi già viste altre volte quelle scatole giganti di metallo. Ecco che facendo due più due, scopri che quella tecnologia, messa a disposizione per strada ed accessibile a tutti, ha tolto e toglie lavoro ai tipografi così come, in passato ha fatto per i fotografi,la macchinetta scatta foto che è posta di fronte.
Se poi la fiera espositiva è organizzata, così come trovi un parrucchiere trovi pure un servizio tipografico: ma è il messaggio che deve essere chiaro e deve passare. L'avvento di tecnologia sfoltisce numerose figure professionali. Qualitativamente, poi, c'è da discutere, dato che i risultati di un biglietto da visita realizzato con i programmi on line, la resa finale, e tutto l'insieme, lasciano spesso a desiderare.E questo solo per restare terra terra.Se facciamo un viaggio nella memoria televisiva possiamo ricordarci di Quark Economia: siamo a metà degli anni 80 e ci viene presentato, ad esempio, un modo diverso e per molti di noi ancora sconosciuto, di operare nel mondo. Dovete in ogni caso considerare che Piero Angela è uno del Cicap, un anticomplottista, uno che crede ancora che sia stato Bin Laden e i suoi accoliti ad abbattere le Torri Gemelle (da ricordare che ne sono caduti 3 di grattacieli), per cui non siamo in sintonia: tuttavia nel caso del programma tv di metà anni 80, lui evidenzia che ci sono fabbriche che sono dotate di un solo ufficio, in un grattacielo ,  e dove la unità produttiva non c'è.Perchè? Perche ,di fatto, realizzano volta a volta, su progetto, il prodotto da vendere: e per farlo subappaltano, o meglio, come faceva Hoover, e mi pare faccia ancora, assemblano. E ,stiamo attenti, allora non eravamo ancora globalizzati: era il periodo delle apparecchiature idrauliche realizzate in medio oriente e che erano la copia perfetta delle nostre e che costavano molto meno.Era il periodo dei componenti per sedute che arrivavano dal Vietnam o dalla Spagna, e che funzionavano male ma costavano meno. Non si parlava di delocalizzare, ma poi se ne parlò e si trasferirono unità produttive fuori dai confini , ovunque, pensando di far aumentare i profitti e non certo di abbassare i prezzi di vendita. Oggi le cose stanno messe male anche per chi lavora, e anche tante ore, percepisce uno stipendio, basso, ed è inconsapevolmente destinato, a breve o medio termine, (stimo nell'arco di 5 anni) , a essere licenziato o a vedersi comunque ridotto lo stipendio e l'orario di lavoro: per colpa della tecnologia applicata alla produzione. Pensiamo anche nel mondo dell'ufficio: chi ha più bisogno di una segretaria per gestire gli appuntamenti e programmare gli appuntamenti? Oggi nei più ordinari cellulari ci sono agenda e scadenzario, nei migliori smartphone pure programmi più avanzati e completi che offrono maggiori prestazioni. Ci sono segreterie telefoniche, risponditori automatici, e sono cose che erano lì da anni e oggi vengono, logicamente, rivalutate, anche se a scapito di una busta paga e di mancate relazioni umane. E' quest'ultimo un aspetto trascurato, anzi proprio ignorato. Cercavo spesso di introdurre questo argomento, anche perchè è dall'avvento del supermercato che è lì che aspetta di essere discusso, affrontato: è vero o non è vero che da allora il rapporto cliente venditore è ,giorno dopo giorno, divenuto rarefatto e spersonalizzato? Ci saranno pure supermercati dal volto umano, dove ancora qualcuno riesce a sorridere e andare fuori dai canoni comportamentali imposti dal regolamento interno, dai diktat padronali: ma vuoi mettere un posto dove ancora ti salutano per quello che sei, ovvero una persona in carne e ossa e pensieri? Dove si immedesimano nei tuoi problemi e cercano di capire le tue necessità? Quei posti esistono ancora, seppure sono rari da frequentare, dato che in tanti preferiscono,secondo me sbagliando, recarsi presso i maledetti ipermercati, luoghi quest'ultimi assai cari a coloro che pensano che i vati Auchan ,Carrefur, Lidl ,Coop eccetera siano degli investitori.Certo che lo sono, ma dei loro interessi: hanno a cuore i profitti, non certo la creazione di buste paga. Non amano il bel paese, ma i soldi che questo ancora può riversare nelle loro tasche: e di certo non si fanno scrupolo a introdurre sistemi di automazione per ridurre i costi, giustificando il tutto con un maggiore e migliore servizio per il cliente. E noi dobbiamo crederci? Peccato che quando si pensa ad un acquisto, non ci si interroghi anche su aspetti complementari come sapere quante ore lavora un commesso, quanto percepisce, se ha fatto meno le ferie, se è pagato per le mansioni svolte: idem per la filiera, sopratutto quella alimentare, ma , perchè no? anche quella di altre merci, come un paio di scarpe o un pullover.Da dove vengono? E' ben chiara l'etichetta? E si può verificare se è vero ciò che riporta o è stata cucita ad hoc? Sarò fissato , però, continuo a non amare i centri commerciali e gli ipermercati.

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