mercoledì 27 giugno 2012

Perdita di tempo? Forse. Ma...

Stare dietro a blog e notizie, magari ricevendo aggiornamenti continui, rispondere agli interventi o alle email, può costare caro: non tanto in termini pecuniari, quanto in salute mentale e sopratutto all'animaccia nostra. Per chi crede o è convinto che il nostro compito o ruolo in questa terra, in questa realtà, non sia soltanto accoppiarsi , mangiare o uccidere il prossimo
c'è qualcosa di più e di meglio che raccogliere firme, rispondere con interventi al vetriolo al primo coglione che "non ci capisce" o che è contro. Per precisare: non è che sia tutto o solo tempo perso, ma non dimentichiamoci di noi e dei nostri cari. E' il sabato per l'uomo e non il contrario: prima ci siamo noi, poi viene lo spread. Pensadoci bene è come il ragionamento sullo stipendio, sul proprio guadagno , rispetto alle tasse. Se c'è una spesa improvvisa cosa fai? Paghi l'iva o provvedi alla spesa.Per essere più precisi, è più importante la nostra anima, noi, oppure la guerra in Afghanistan? Penso che noi siamo più importanti. Certo laggiù è stato architettato un bel piano che fa affluire denaro e porta via droga o permetterà il passaggio di gasdotti o pipelineas o altre diavolerie: ci sono stati decine di morti, anzi centinaia di persone del posto nonchè tra gli occupanti hanno perduto la vita. Molti costretti ad arruolarsi per sbarcare il lunario altri che il destino ha fatto nascere là: presumo l'innocenza per tantissimi, mentre i colpevoli sono a piede libero.Come avete potuto leggere mi sono fatto trascinare, con la scusa dell'esempio, in ragionamenti che tolgono serenità a ciò che è importante, cioè me stesso, la mia anima o spirito ( c'è chi fa differenza tra spirito e anima: per me è il concetto di qualcosa di interiore che va salvaguardato). Ora passare tanto tempo dietro a queste cose, a questi argomenti , sarà anche positivo ma alla lunga può diventare una malattia: certo meglio questa che quella del videopoker o del gratta e vinci o del gioco d'azzardo in genere. Ma , ripeto, non so se c'è qualcuno che pensa a noi: mi pare difficile, a meno che non sia uno a cui dobbiamo del denaro, e allora stiamone certi ci cercherà a pietre levate. In caso contrario, siamo soli  e pochi a pensare al nostro futuro e a curare l'anima. E' un po' come la morte: ci interessa poco, ne sappiamo poco o niente, idem sul nostro cervello o sul corpo mano in generale, sul resto della natura. C'è chi sta bene così: io no! Chi se ne frega?Lo so bene che non interessa a nessuno sapere di più su se stessi. Al massimo uno ricorda il nome del nonno, sopratutto se coincide con il proprio: sennò ,anche in quel caso chi se ne frega. A me invece importa, per cui quando posso indago, mi interrogo,cerco, mi confronto (quando e se trovo qualcuno).

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