venerdì 22 giugno 2012

Le cose buone

E' tutta da cambiare la nostra società, il nostro modo di vivere oppure c'è qualcosa che vale la pena salvare? In un altro post facevo presente come alcune professioni, alcuni mestieri, siano da tempo considerati inutili, forse anche dannosi se emulati. In un racconto di De Mello, autore a me sempre caro, questi raccontava
come ci fosse un pescatore che se ne stava tranquillo , spaparacchiato , felice del pescato: ad un certo punto gli si avvicina una persona, credo uno straniero, di quelli con un'aria da affarista, della serie so tutto io, perchè non fai così?dammi retta, e gli dice: ma lo sai che sei proprio bravo? Hai preso tutto quel pesce con quella barchetta lì? Sai quanto ne potresti pescare se investissi un po' di denaro e acquistassi tre barche con i motori e delle reti più grandi? E lui, il pescatore, senza scomporsi troppo, gli risponde: è vero ciò che dici, ma dovrei indebitarmi, e fin lì poco male, ma avrei un sacco di preoccupazioni in più e non avrei più il tempo di "godermi il tempo e il paesaggio". Sto bene così.
La storia l'ho adattata ma i personaggi che la vivono sono gli stessi descritti da De Mello. Nel nostro tempo mancano, perchè rimosse, delle figure porfessionali che la modernità e i grossi gruppi commerciali hanno eliminato o ridimensionato: in quest'ultimo caso anche a livello retributivo. Se metti un servizio per i clienti come un calzolaio o il pane caldo, e poi dai a queste persone uno stipendio standard, riduci il tutto al ruolo (senza offesa) di commesso: quindi lavoro maggiore ma stipendio da commesso. Puoi dare un incentivo, ma ammesso che venga concesso non sarà mai come quello che autonomamente e con i propri ritmi, una persona può costruirsi e ottenere: ivi compresa la libertà di gestirsi il lavoro e quindi il tempo. Il riappropriarsi di antichi o dimenticati mestieri, potrebbe indirizzarci verso un recupero della nostra vita, e quindi del nostro tempo, e ci darebbe quel qualcosa in più che la vita può offrirci. Penso a persone che oggi sono stressate, che non hanno mai tempo per se stesse, che devono correre da una parte all'altra per raccimolare un po' di denaro e che poi correranno a sprecare in acquisti inutili nei supermercati o negli ipermercati. Invece se ci fosse una dimensione più umana nel lavoro, con servizi di qualità da poter scegliere, sarebbe meglio per tutti. 

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