martedì 6 marzo 2012

Ma senti un po'

Questa mattina mio padre mi chiede se , per caso, avessi sentito quello che aveva detto Bossi , senior ovviamente. Gli rispondo che non sapevo niente. E così lui mi spiega, con parole di un over 80 che ha capito tutto, che il senatur ha avvertito il presidente Napolitano, ossia quello che a me sta sulle scatole e che considero un traditore, di non recarsi nel nord Italia, perchè rischia di essere fatto fuori.
Se così fosse ci sarebbe un problema in meno, gli dico e lui, di rimando, mi dà del pazzo furioso. Ed è così che mi sale il sangue alla testa mentre cerco di spiegargli che i problemi sono tre: uno è il presidente della repubblica, l'altro è il presidente del consiglio e il terzo è il parlamento. E via a sciorinare la questione del pareggio di bilancio, di Monti che è nello stesso tempo presidente e ministro di due dicasteri importanti e legati tra di loro, e infine della maggior parte dei parlamentari che non solo non hanno votato contro di lui ma non hanno nemmeno intavolato o presentato gli argomenti della votazione ai loro elettori. Per la minoranza dei parlamentari vale l'ultima parte della frase precedente,ovvero che non si parla di ciò che non si fa in parlamento, nè si presentano programmi alternativi. Ergo vogliono solo restare dove sono, in parlamento, il più a lungo possibile e con tutti gli incarichi per loro e per i loro accoliti. Dopo che ho vomitato tutto questo il mio vecchio si riprende dallo choc e mi dice se avevo sentito la storia dell'inno di Mameli e del fatto che, sempre il senatur, non vorrebbe che lo cantassero i suoi figli: a questo punto gli rispondo che spero davvero che non rompano i coglioni con questa storia dell'inno. Ma per lui ciò che ho detto non è abbastanza, e mi tira fuori Borghezio che se ne viene fuori criticando il volontariato. E anche lì gli dico che fa bene, dato che lo stato e tanti altri ci marciano: il primo che vede svolti al posto suo diversi obblighi e lavori, basta pensare visto che andiamo incontro, iellatori a parte, verso la bella stagione, a coloro che ripuliscono boschi e spiagge. E poco importa se le associazioni ricevono contributi: ed è lì dove forse Borghezio non è arrivato o voluto arrivare (preciso che non ho letto o sentito le sue dichiarazioni). C'è infatti da chiarire e vedere i bilanci, sapere chi ci lavora o chi opera in queste realtà, se percepisce o meno qualcosa e quanto e come. Idem si dovrebbe fare con altre onlus o con le ong, sapere se queste persone che si fiondano oltre mare lo fanno con soldi nostri o di chi. Per me e altri è sufficiente che non siano i nostri o se per caso ,come le missioni cosiddette di pace, le paghiamo noi, si possa almeno criticare e dire che si è contrari: ognuno con le sue buone ragioni e con la possibilità di far tagliare i fondi e annullare le missioni. Che poi ,come ha detto anche De Mello, alcuni facciano la carità perchè si sentono in colpa, è vero e siccome De Mello era un gesuita aggiungo che è pure sacrosanto. Nostro Signore non ha mandato un vaglia o regalato sesterzi, ma ha fatto lui le cose (per chi crede ovviamente). Putroppo,e concludo, penso che a furia di sentire e seguire la vita in diretta e i vari tg rai, mio padre si sia perso: gli manca la voglia di fare osservazioni, di muovere critiche,di avanzare suggerimenti e proposte: ciò è tipico di chi se ne frega, di chi pensa che la cosa non gli riguardi, che non sia suo compito. Ed è vero, e la cosa viene pure insegnata da educatori, dove i primi sono o dovrebbero essere i genitori e a seguire la scuola: se si è fortunati (?) e i genitori non si separano o non muoiono prematuramente (toccatevi pure) il loro compito non si esaurisce mai, mentre quello degli insegnanti,a meno di rapporti di amicizia e stima, termina con il ciclo scolastico. Certo l'età conta, ma volersi ostinare a prendere per oro colato ciò che si legge o si sente è un male.

ps.: aggiungo che diverse medicine, secondo alcuni anche altre cose ,donate per i superstiti e danneggiati dallo tsunami del 2004, sono o erano ancora conservate in un deposito della zona industriale di Cagliari. A distanza di anni i medicinali saranno anche scaduti.Punto primo: non si parla di dieci scatole di aspirina, ma di scatoloni pieni zeppi di roba(ccia); punto secondo: chi paga e di chi è il deposito; è nostro, dello stato? soldi buttati; è preso in affitto? peggio che mai. E le domande possono pure essere molte e molte di più. Idem per chi va oltre mare ad aiutare chi è lontano: gli ricordo che ci sono persone,bisognose, anche più vicino. Ci vanno gratis? Alcuni mi hanno chiesto se so come si fa, magari riescono a mangiare tutti i giorni o imparano una lingua o trovano l'America, o fanno semplicemente esperienza. Di solito chi me lo ha chiesto sono giovani che non hanno avuto, bontà loro, la possibilità di andare nelle missioni, cosiddette, di pace: pensavano di andare laggiù a fare un po' di soldi. Gli ho detto che dovrebbero accendere un cero a Sant'Antonio se sono stati scartati.Primo perchè,come si sa , non sempre sono missioni di pace, e i morti, purtropppo sono lì che lo testimoniano.Poi ci sono i rischi,appunto, di non tornare o di tornare mutilati o con gli effetti dell'uranio impoverito dentro il proprio corpo (ma per questo è sufficiente andare o stare nelle zone dei poligoni o delle esercitazioni: quando non sono segrete e ,ahimè, lo vieni a scoprire dopo).

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