martedì 21 febbraio 2012

Paolo Barnard: “La ricostruzione? A Monti non frega nullla”

L’AQUILA - L'Eurozona è in recessione. Tempo di austerity in tutto il vecchio continente, con la Grecia, a rischio fallimento in questi giorni, costretta, nel fuoco e nel sangue delle piazze, ad accettare prestiti e cure di Unione Europea e Fondo monetario internazionale (Fmi).

Per evitare il default, il crollo. Il diktat? Imporre misure di austerità a tutti i livelli e liberalizzare ogni singolo settore dell'economia, dicono i tecnocrati, gli esperti.

Mentre lo Stato ellenico si risveglia poverissimo, viene pure preso di mira per essere uno dei più fannulloni d'Europa, un calderone pieno di politici corrotti che hanno ingrassato la pancia dell'elettorato a suon di posti pubblici.

E in Italia? C'è un premier nuovo di zecca, Mario Monti, il tecnocrate, o "Der Technokrat", come dicono i tedeschi. Quello che ha strozzato senza batter ciglio il sogno della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. "Costano troppo", c'è scritto sul manifesto funebre mostrato alla popolazione come documento ufficiale della bocciatura. Esultano, a ragione, gli italioti che se la prendono da sempre col malaffare firmato dai loro compatrioti. Ma... Siamo sicuri che dietro tutto questo, dietro cioè la defenestrazione di un sogno, pur sporcato dalle solite manine tricolori, non ci sia altro? Che dietro la candida ammissione di povertà temporanea non si nasconda un mostro?

Fatti due conti, anche la ricostruzione dell'Aquila "costa troppo", o no?

Prendiamo, allora, una voce fuori dal coro. Il giornalista e scrittore Paolo Barnard, che da tempo se la prende, documenti alla mano, con l'intera struttura dell'Unione Europea dei non eletti, in particolare con "quelle forze industriali e speculative che hanno imposto una moneta senza patria", l'Euro, creato "per togliere agli Stati la loro ragione di esistere".

Lo aveva già detto anche ad AbruzzoWeb, il vero dramma dell'Europa è la perdita di sovranità degli Stati, costretti a prendere in prestito gli euro per la propria economia dai mercati dei capitali privati, quali gruppi assicurativi, banche, fondi speculativi, i tremendi hedge funds.

Tradotto in soldoni: l'Italia chiede in prestito la moneta euro a chi ha abbastanza soldi per comprare quella moneta. E se non può restituire la cifra presa in prestito, con gli interessi, deve svendere i patrimoni che possiede, tagliare la spesa pubblica, licenziare, impoverire la popolazione.

Con questo scenario, della ricostruzione dell'Aquila "che cosa gliene frega a Monti?", dice Barnard, cercando di svegliare anche i cittadini del capoluogo.

In queste condizioni, con le pezze al sedere, una nazione è preda di chiunque voglia mangiarsela. Non era il debito pubblico sovrano il vero guaio, insomma. Era questo, firmato Bruxelles. Parola di economisti con la e maiuscola.

"Non solo - spiega Barnard - Oggi i bilanci dello Stato italiano devono essere sottomessi alla Commissione Europea prima che al nostro Parlamento. Siamo arrivati a questo stato di esautorazione. Parlamento e Senato italiani non hanno più senso, perché, se volessero pensare all'interesse pubblico dei cittadini, i mercati non gli presterebbero i soldi. Fine della democrazia".

Ma Barnard queste cose non può dirle o scriverle su un media nazionale. Dal 2004, anno della cacciata da Report, leggere Censura Legale. Dopo l'inchiesta sul marketing del farmaco, andata in onda su Rai 3. Risultato: carriera bruciata. Milena Gabanelli e la Rai lo isolano e lo censurano, i colleghi, anche dei giornali, non gli parlano.

Gli capita uno spiraglio inatteso, però. A Matrix, trasmissione di Canale 5, lo scorso novembre il suo durissimo intervento,"c'è stato un colpo di stato finanziario in Italia", ha scanetato polemiche veementi anche tra gli ospiti in studio.

A questo punto le conferenze in giro per l'Italia non bastano più. E Internet, dice Barnard, è un'arma a doppio taglio, perché frega la gente con l'attivismo, inutile, da tastiera.

Ecco allora l'idea di un summit, finanziato da cittadini comuni, che lui stesso considera "di vitale importanza". Forse anche per L'Aquila terremotata, il cui destino, è bene ricordarlo, non può non fare i conti con il possibile default dell'Eurozona.

Sulla scia del saggio intitolato Il più grande crimine - Le crisi economiche per distruggere la democrazia, il 24, 25 e 26 febbraio al Palasport 105 di Rimini, il 53enne giornalista bolognese porterà Michael Hudson, Bill Black, Stephanie Kelton e Marshall Auerback, il gotha della Modern Money Theory, la teoria della piena occupazione e del pieno stato sociale attraverso la spesa a deficit che sta dando i suoi frutti nell’Argentina della rinascta economica, e Alan Parguez, un importante ‘insider’ “nella genesi del Colpo di Stato Finanziario europeo fin dagli anni di Francois Mitterrand”, come si legge sulla pagina on line del giornalista che AbruzzoWeb ha voluto intervistare di nuovo, per fare il punto della situazione.

Barnard, dopo decenni di balle e di bugie raccontate da economisti e intellettuali, mettersi a parlare carte alla mano di spesa a deficit, di debito pubblico fasullo, di Draghi più che di Berlusconi, di Euro-truffa, di Trattato di Lisbona, di cortiletti del Vero Potere che stanno lì per distrarre lo sguardo dei cittadini dalle questioni vitali è cosa difficilissima. Quasi impossibile.

In effetti stiamo affrontando una rivoluzione copernicana. Fu dura anche allora convincere tutti che la Terra non era il centro dell’universo. Se ci pensate è così anche per chi ora deve spiegare a politici e pubblico come realmente funziona un deficit di bilancio e che esso non solo non è un dramma, ma è l’unico modo per tutelare finanziariamente la cittadinanza. Cioè: Modern Money Theory, che è la scuola economica che ha dimostrato tutto ciò.

Non per nulla uno dei fondatori della Mmt, il professor Randall Wray, usa dire “quando spiego come stanno le cose veramente, mi guardano come se mi fossero spuntati due corni nella fronte”. E c’è di più e peggio. Perché quando si deve poi spiegare, documenti alla mano, che l’economia dominante, quella della ‘terra centro dell’universo’ secondo cui il male assoluto sta nel deficit e nel debito pubblico, quella che ha esaltato l’euro e l'Unione Europea altro non è che parte di un piano di spoliazione degli Stati sovrani per mano di elite finanziarie ben precise, tutti pensano che sei impazzito e che sei un complottista del web. Tragicamente, invece, è tutto vero e provato.

Ammesso che la Mmt sia valida, sarebbe difficile da far capire a milioni di cittadini.

Sì, per il motivo di cui sopra, ma la si può spiegare in modo semplice. Le prove del suo funzionamento come economia di Stato salva vite, salva aziende e salva democrazia, sono alla luce del sole. Per questo facciamo il summit di Rimini, proprio per permettere alla gente comune di capire e apprendere uno strumento vitale oggi.

Pigiare i tasti per creare denaro dal nulla e salvare i sistemi economici. Per molti è una fandonia, ma negli Usa la Federal Reserve lo ha fatto e lo continua a fare. Eppure, negli Usa non si vive benissimo. O meglio, alcuni vivono molto bene, ma il tasso di povertà è altissimo.

C’è una metafora azzeccata per descrivere la differenza fra Usa e Unione Europea in questo caso. Entrambi stanno affrontando una minaccia gravissima alla loro sopravvivenza economica e sociale, che chiamo il piano. Ora immaginateli come due uomini che sono nella Savana, il piano sono due leoni che hanno di fronte. Le due belve attaccano. Gli Usa sono l’uomo che ha il fucile, infatti ancora hanno una moneta sovrana e la loro sovranità politica è solo in parte compromessa. La scuola economica della Modern Money Theory ci insegna che il governo americano potrebbe svegliarsi e usare la sua sovranità monetaria e politica per scacciare quasi ogni minaccia economica, perché da un punto di vista contabile è impossibile che faccia fallimento sul suo debito sovrano.

Le autorità americane hanno scelto di non usare quel fucile, è una decisione politica presa per obbedire ai diktat del piano neoclassico, neomercantile e neoliberista. In Europa, al contrario, e nell’Eurozona in particolare, anche se i governi si svegliassero non potrebbero usare il fucile della politica sovrana, perché non l’hanno più. In Europa il piano delle élite ha privato tutti gli Stati membri di gran parte della loro sovranità parlamentare, e chi ha adottato l’Euro ha perduto completamente la sovranità monetaria e di spesa. A questo punto essi veramente sono in pericolo di fallimento, con le conseguenze catastrofiche che abbiamo davanti agli occhi proprio ora.

Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sanno che l’Euro rischia di crollare da un momento all’altro e che dopo per il Sud dell'Europa saranno dolori. E adesso?

Si soffre. Ecco perché sto portando in Italia i cinque economisti che hanno salvato l’Argentina dal default. La Mmt non solo può salvarci dal crollo, ma anche rilanciarci alla grande. Hanno statura mondiale, sono consultati dalla Cina e dal Brasile ogni anno. Eppure, siamo riusciti a raccogliere neppure un migliaio di italiani interessati. Nessun partito, nessun sindacato, nessun media, nonostante sappiamo bene che la diffusione della notizia del nostro summit sia arrivata sia in parlamento che in Rai e a Mediaset. Cosa volete farci, siamo italiani, troppo istupiditi.

Troppo instupiditi anche per aver applaudito alla defenestrazione di Berlusconi per questioni di minorenni e di corruzioni varie spacciate per validi motivi? L'Italia è malata, "Abbiamo speso troppo" lo si sente anche nei bar, non solo nei salotti che contano.

Non abbiamo speso troppo. Ci hanno tolto la moneta sovrana e ci hanno dato una moneta, l’euro, che non possiamo emettere più. Come fa un padre di famiglia a spendere se non ha più un suo reddito? Il reddito di uno Stato sovrano è la propria moneta, la crea dal nulla e la spende per sé e per i suoi cittadini. Tolta la moneta propria, tolto il reddito dello Stato, è la fine dell’economia dei cittadini, dell’interesse comune, perché solo lo Stato può veramente aiutare la ricchezza pubblica, mai il settore privato, impossibile.

Questo è dimostrato dalla Mmt e dal grande economista oxfordiano Winne Godley, anche se troppo complesso da spiegare qui. Liberalizzare, poi, significa infinocchiare la gente. Gli fai risparmiare 10 euro in taxi, o 100 euro di parcella professionale, quando poi questa economia imperante imposta dall’euro e da chi l’ha voluto ci costa a fine anno migliaia di euro di perdite reali.

Oggi un esame del sangue di routine con la sanità di Stato costa già 25 euro, una tac urgente la ottieni in cinque mesi se sei fortunato, se no spendi 350 euro. I servizi liberalizzati si pagano, cari cittadini. Pagherete tutto a gruppi di multinazionali che aspettano solo la deregolamentazione dei servizi per comprarseli in massa. Li pagheremo a prezzi salati come mai, dallo scuola-bus, all’acqua, all’affitto di un loculo per i vostri cari, all’assistente sociale del quartiere, a chi ti asfalta la strada.

In termini di stipendi reali, i tagli imposti dall’euro e da privatizzazioni e liberalizzazioni ci hanno fatto perdere in potere d’acquisto fino al 70 per cento a famiglia.

Cosa farete lei e gli altri attivisti della Mmt dopo il meeting di Rimini? Quale sarà il passo successivo?

Informeremo i cittadini di questa economia di Stato salva vite, salva aziende e salva democrazia, ma non per informare e basta, bensì per arrivare alla politica attraverso la pressione della gente. Mi sto illudendo, naturalmente, ma di illusioni si vive.

I politici aquilani e abruzzesi sono andati a elemosinare la zona franca urbana per L’Aquila terremotata, a Bruxelles, ma sono tornati a mani vuote e ora Monti vuole sistemare anche la gestione della ricostruzione. Il modello Grecia "lacrime e sangue" è ormai anche il nostro?

Ma lo volete capire che Mario Monti è un inviato speciale delle forze neoliberiste e neomercantili europee che vogliono far sprofondare tutto il Sud Europa nella povertà per l’esclusivo vantaggio delle loro speculazioni e dell’industria tedesca? L’Aquila? E che è? Che gliene frega a loro di voi?

Cosa risponde a chi afferma che senza l’euro l'Italia sarebbe finita come l’Argentina, la stessa cosa che disse l'ex ministro Franco Bassanini a questo giornale dopo una lezione?

Che non legge i giornali.

Mario Monti premier, Mario Draghi più in alto, Silvio Berlusconi messo da parte. In particolare, a quest’ultimo lei, anti-berlusconiano, aveva chiesto di non lasciare l’Italia nelle mani di determinati personaggi e poteri sovranazionali. Le hanno scritto in tanti, anche per accusarla di difendere un personaggio secondo loro "legato alla mafia italiana".

Sapete, l’intelligenza non è che sia proprio una merce abbondante. Era ovvio il mio intento: far traghettare da un miserabile ometto di governo, il Cavaliere, un messaggio molto più importante di lui. Detto ciò, sono pronto a dirvi che fra la Mafia con cui si sarebbe compromesso Berlusconi, quella siciliana, e la mafia con cui è dimostratamente compromesso Monti, quella finanziaria globale, la differenza è quella che passa fra una dissenteria e il colera.

A Matrix l'hanno invitata proprio per farla parlare di Berlusconi, dopo il famoso "non si dimetta" lanciato dalla sua pagina online. Lì si è reso conto della confusione creata ad arte per non dire niente ai telespettatori.

Certo, lo fanno apposta, è uno dei metodi che usano per screditare i giornalisti pericolosi. Una volta li si emarginava o addirittura li si uccideva. Oggi ti chiamano un paio di volte in tv e ti fanno passare per un delirante fantasista perditempo. Peccato che nel caso di Matrix non gli sia riuscito. In ogni caso, per essere onesti, voi credete che se io fossi in tv tutte le sere a raccontare cosa veramente ci hanno fatto con la trappola dell’euro cambierebbe qualcosa? Gli spettatori… E chi sono? Dei paralitici dello schermo cui ormai puoi dire qualsiasi cosa, tanto non reagiscono più.

Questo è il vero dramma di oggi. Non per nulla al summit di Rimini discuteremo del tema 'Occupy Wall Street e gli altri movimenti sono lo 0.1 per cento. Il 99,9 per cento è a fare shopping - La vera tragedia delle democrazie attuali è che la gente ha perduto la capacità di reagire persino di fronte all’inimmaginabile reso plausibile. Possiamo riattivarci?'.

"Mario Draghi e Giorgio Napolitano devono essere arrestati per alto tradimento", scrive sul suo sito. Ne è ancora convinto?

Certo. Leggete Il più grande crimine 2011 e giudicate voi. Il 9 novembre dello scorso anno i mercati finanziari degli speculatori hanno sovvertito un governo eletto e puntato una pistola alla tempia del parlamento italiano col seguente ricatto: o Monti e le sue politiche, o vi distruggiamo con i tassi d’interesse. Zero scelta, obbedire. Non è un golpe questo?

Roberto Santilli
Fonte: www.abruzzoweb.it/
Link: http://www.abruzzoweb.it/contenuti/-barnard-la-ricostruzione-a-monti-non-frega-nulla/46132-308/
20.02.2012

2 commenti:

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